La DFB, Federcalcio tedesca, non consentirà più alle proprie nazionali di giocare partite in Paesi che non garantiscono parità di accesso agli stadi a uomini e donne. A spiegarlo è il presidente della Federazione, Fritz Keller il quale ha rilasciato un’intervista a “Die Welt”.
Nel suo discorso, il presidente della DFB ha affrontato diversi temi esterni al calcio, ma legati a doppio filo al mondo del pallone. A cominciare dalla politica e dall’integrazione – in riferimento alle prese di posizione dei giocatori turchi in merito all’intervento militare in Siria – per arrivare alle sfide nelle quali lo sport funge da strumento per interessi strategici e ideologici.
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«Per il calcio tedesco questo significa due cose», ha detto Keller. «Innanzitutto, non dobbiamo più fingere che queste sfide sociali e questi sviluppi politici globali non esistano. Secondo: dobbiamo entrare nel discorso insieme al calcio tedesco per rispondere a domande complesse. Quali valori sono infrangibili per noi?».
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«Ad esempio – ha proseguito –, i diritti delle donne, motivo per cui durante la mia prima riunione dell’Ufficio di presidenza della DFB, ho presentato un progetto di risoluzione in base al quale non consentiremo più alle squadre nazionali di giocare in Paesi in cui alle donne non è concesso pari accesso agli stadi di calcio o ad altre strutture sportive su base discriminatoria. La mia proposta è stata quindi adottata all’unanimità dalla presidenza del DFB».