Interrogazione parlamentare del M5S sui diritti tv della Serie A

Nuova interrogazione parlamentare sul mondo del calcio. A proporla l’onorevole Provenza (M5S), che ha presentato un’interrogazione a risposta orale in Commissione cofirmata dagli onorevoli Nesci, Baroni, Pallini, Iorio, Sarli, Menga, Nappi, Villani,…

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Nuova interrogazione parlamentare sul mondo del calcio. A proporla l’onorevole Provenza (M5S), che ha presentato un’interrogazione a risposta orale in Commissione cofirmata dagli onorevoli Nesci, Baroni, Pallini, Iorio, Sarli, Menga, Nappi, Villani, Grimaldi, Casa E Mariani, tutti facenti parte del gruppo M5S. Al centro dell’interrogazione, indirizzata al Ministro dello sport Spadafora, riguarda richieste sulla regolare assegnazione dei diritti tv della Serie A e chiarimenti su eventuali conflitti di interessi legati anche all’indagine sull’elezione a presidente di Gaetano Miccichè.

“Al Ministro per le politiche giovanili e lo sport – si legge nel testo dell’interrogazione -. Premesso che:

  • lo statuto – regolamento della Lega nazionale professionisti della seria A, approvato dall’Assemblea del 16 ottobre 2017 e coordinato con le modifiche apportate dall’Assemblea del 7 novembre 2017 all’articolo, al comma 1, dell’articolo 10 prevede «Ai fini del presente Statuto – Regolamento per indipendenti si intendono soggetti che non abbiano alcun rapporto a qualsiasi titolo con le Società Associate, e/o con gli azionisti di riferimento e le controllate della Società Associate, e/o con il gruppo di appartenenza delle Società Associate, e/o con alta Lega professionistica»;
  • un articolo del 10 ottobre 2019 del sito d’informazione Fanpage.it riporta la notizia che la procura federale della giustizia sportiva ha aperto un’indagine sull’elezione nel 2018 di Gaetano Miccichè alla presidenza della Lega Calcio Serie A;
  • una candidatura resa possibile grazie alla modifica dello statuto, approvata nella stessa assemblea che l’ha votato presidente. L’elezione di Gaetano Miccichè avvenne non a scrutinio segreto, come previsto dal regolamento;
  • nel 2018, quando avvenne la votazione, Miccichè che, era stato già direttore generale di Intesa Sanpaolo, ricopriva la carica di presidente di Banca Imi. Era stato indicato nella lista di Urbano Cairo per il rinnovo del consiglio amministrazione di RCS, carica che aveva mantenuto anche dopo l’elezione al vertice della Lega Calcio. Urbano Cairo è anche il presidente del Torino, una delle venti società di Serie A. La Lega Calcio, all’epoca era commissariata ed il commissario era il presidente del Coni Giovanni Malagò;
  • in quel periodo si discuteva della vendita dei diritti televisivi per le partite di calcio, la società spagnola Mediapro aveva ottenuto i diritti televisivi della Serie A per il triennio 2018-2021 per 1,05 miliardi a stagione. Il bando sarebbe stato poi annullato dal tribunale, che avrebbe ritenuto non conforme alla normativa antitrust il bando medesimo, portando così a una nuova gara e all’assegnazione dei pacchetti a Sky (sette partite a settimana, 16 top match stagionali) e Dazn (3 partite a settimana, 4 top match stagionali);
  • l’apertura dell’inchiesta della procura federale coinciderebbe con il fatto che la Serie A di calcio, secondo quanto riferito dal settimanale Milano-Finanza, avrebbe trovato l’accordo sempre con la società Mediapro, che porterebbe alla creazione del canale della Lega Calcio e garantirebbe introiti per 1,283 miliardi di euro a stagione. L’accordo, che coprirebbe il periodo 2021-2024, ha visto in prima fila il presidente Gaetano Miccichè e l’amministratore delegato Luigi De Siervo.

Per sapere se e quali iniziative di competenza, anche di carattere normativo, intenda adottare al fine di evitare conflitti di interessi in capo agli organi di vertice della Lega Calcio, nonché in materia di regolare assegnazione dei diritti televisivi per le partite di calcio di serie A”, conclude l’interrogazione.

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