I club ribadiscono il loro “no” al progetto di una Super Champions e, contemporaneamente, chiedono di avviare il processo che porti alle riforme necessarie per riequilibrare il rapporto coppe-campionati e renderlo più solidale.
E’ questo l’esito del meeting al quale hanno partecipato 201 club appartenenti a 37 Paesi diversi. Un incontro, quello andato in scena ieri a Londra, che rappresenta un’altra tappa fondamentale dopo quella di Madrid, con i lavori aperti dal presidente delle leghe europee Lars Christer Olsson e dal CEO della Premier Richard Masters.
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Come riporta “La Gazzetta dello Sport”, la discussione si è sviluppata attorno a quattro temi principali: format, calendario, accesso e ripartizione delle risorse economiche. Sui format pochi problemi: quelli attuali rappresentano secondo le leghe europee il giusto equilibrio tra campionati e coppe. Stesso discorso per il calendario, dove l’opinione comune è che giocare di più sarebbe controproducente.
Le questioni più calde sono accesso e ripartizione. Sul primo fronte, è stato ribadito il concetto della meritocrazia: l’accesso alle coppe europee deve restare legato ai risultati ottenuti nei campionati nazionali. Un altro secco “no” al progetto di un torneo esclusivo.
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L’argomento “risorse” è il più delicato da maneggiare. I club hanno ribadito nel meeting londinese la necessità di avere una redistribuzione più equa. In pratica, si chiede all’UEFA di aumentare la fetta di torta destinata alle società che non partecipano alle coppe, ma alimentano il sistema dal basso. Il rischio, se non si cambierà direzione, è che la forbice tra grandi e medio-piccoli sia destinata ad aumentare e che il gap per gli altri club diventi insostenibile.