FPF, le possibili sanzioni della Uefa per il Milan

Milan FPF sanzioni Uefa – Come ormai noto il Milan, oltre alle questioni allenatore e direttore tecnico, è alle prese con la questione Fair Play Finanziario, e con le sanzioni…

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Milan FPF sanzioni Uefa – Come ormai noto il Milan, oltre alle questioni allenatore e direttore tecnico, è alle prese con la questione Fair Play Finanziario, e con le sanzioni che la Uefa irrogherà inevitabilmente al club per i conti 2015/2018. Il club rossonero, infatti, è stato deferito alla commissione giudicante Uefa e a breve – entro i primi di giugno – è attesa la sentenza.

La “Gazzetta dello Sport” prova a dare un’idea delle sanzioni alle quali il Milan potrebbe andare incontro a seguito delle violazioni nelle quali è incorso. L’Uefa, innanzitutto, potrebbe punire i rossoneri con una squalifica per le prossime coppe. Qualora il Milan decidesse di non fare ricorso al Tas, o perdesse il ricorso, la Roma passerebbe direttamente alla fase a gironi dell’Europa League 2019/2020, mentre il Torino rientrerebbe in corsa e partirebbe dal terzo turno preliminare.

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La “rosea” ipotizza anche una rinuncia del Milan alle coppe. Si tratta di un’ipotesi remota, anche perché le ripercussioni sul club e sulle altre società italiane sarebbero pesanti. Per regolamento Uefa, un club qualificato alle coppe non può rinunciare. Tuttavia, se per assurdo il Milan optasse per questa mossa il nuovo scenario di coppe sarebbe questo: Lazio alla fase a gironi e Roma al terzo turno preliminare. Nessun ripescaggio del Torino, ma soltanto due italiane in Europa League con conseguenti problemi per il ranking.

Il coefficiente per l’Italia sarebbe sempre calcolato dividendo i punti per 7 squadre, anche se le partecipanti alle coppe sono 6. Ci sarebbe quindi il rischio di scendere in classifica e si metterebbe in pericolo il quarto posto.

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Da non dimenticare, infine, la possibilità di portare avanti un dialogo costruttivo con la Uefa. Nella primavera del 2020 il Milan potrebbe ripresentarsi a Nyon con un nuovo deferimento per violazioni legate alle stagioni 2019/18, 2017/18 e 2016/17. Si innescherebbe un circolo vizioso da cui sarebbe quasi impossibile uscire.

Da qui, la possibilità che la Uefa ridiscuta con il Milan un piano di rientro più lungo e meno stringente di quello attuale. Il massimo organismo calcistico europeo potrebbe concedere qualche anno in più per depositare bilanci in pareggio rispetto all’attuale scadenza, magari in cambio di multe o altre restrizioni sulla rosa. Con un occhio alla reazione degli altri club, che potrebbero storcere il naso di fronte a situazioni di compromesso.

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