“I dirigenti sportivi abbassino i toni, perché certa aggressività che poi sfocia in razzismo o violenza a volte è anche dovuta a toni non sempre adatti di alcuni dirigenti. Servono atti concreti per fermare la violenza e il razzismo negli stadi”. Così il presidente della Fifa Gianni Infantino che, a Dubai per il Globe Soccer, parlando a Skysport, ha detto di aver provato “tristezza e sdegno” per gli insulti razzisti rivolti da una parte dei tifosi interisti al giocatore del Napoli nell’ultima partita di campionato, il 26 dicembre scorso.
“Bisogna far passare il messaggio – ha aggiunto Infantino – che nel calcio non vogliamo razzismo. Però bisogna farlo in modo continuo, non aspettare che succeda qualcosa, per poi reagire e dimenticare tutto. E poi si ricomincia sei mesi dopo quando c’è un altro incidente. Questi incidenti vanno condannati con la massima severità, ma devono essere uno stimolo a noi dirigenti a abbassare i toni, perché questa aggressività che sfocia in violenza e razzismo è anche un po’ dovuta a dei toni non sempre adatti di alcuni dirigenti. Bisogna lavorare tutti, far vedere che calcio è molto aperto tollerante, dove per razzismo e violenza non c’è posto”.
“I fischi razzisti di San Siro durante Inter-Napoli? Ho provato tristezza e sdegno per quanto accaduto a Koulibaly: massima solidarietà al difensore del Napoli. Noi non vogliamo il razzismo nel calcio: questo no deve essere un messaggio occasionale, ma servono dei fatti concreti. Non bisogna aspettare che succeda qualcosa di grave per poi reagire”, ha proseguito Infantino.
“Mondiale del 2022 in Qatar? Stiamo vendendo se possibile ampliarlo a 48 squadre, perché la partecipazione a un Mondiale è importantissima per un Paese. Se lo amplieremo a 48 squadre, allora potrebbe essere possibile coinvolgere qualche Paese in più oltre al Qatar, che ha già le infrastrutture adeguate”.
“Var? E’ un qualcosa che fa bene al calcio e dà più giustizia. Grazie al Var abbiamo abolito i gol in fuorigioco e abolito quasi totalmente gli errori clamorosi. Poi è normale che bisogna ancoa migliorare gli automatismi”, ha concluso Infantino.