Patrick Cutrone dopo l’esploit della scorsa stagione è ora a pieno titolo uno dei protagonisti del Milan che punta a far tornare protagonista grazie anche ai suoi gol. Il giocatore questa sera dovrebbe essere al fianco di Gonzalo Higuain nella sfida di questa sera contro il Dudelange dove diventa fondamentale fare risultato positivo.
Essere al fianco dell’argentino non può che essere bellissimo per il numero 63: “Giocare con Higuain per me è un onore. In allenamento lo osservo, perché ogni volta capisco cose nuove. Giocare al suo fianco mi aiuta molto, poi posso giocare anche da solo, non sento la pressione. Per me l’importante è scendere in campo” – ha raccontato ai microfoni di DAZN, che domenica trasmetterà la sfida tra la formazione di Gattuso e il Parma -.
Pochi dubbi invece se deve svelare quale sia il giocatore a cui si ispira: “Il mio idolo è sempre stato Morata, ha delle caratteristiche che mi piacciono molto. La velocità, poi è cattivo sotto porta. Ha sempre fatto bene, lo ammiro. (Nell’intervista lui osserva un video in cui Morata gli dice che a ogni gol di Patrick, esulta come avesse segnato lui)”.
Cutrone ha soli 20 anni, ma la determinazione è una sua caratteristica disintiva e gli ha permesso di arrivare a essere un punto forte del Milan: “La mia fame in campo me l’ha trasmessa mio padre. Voglio migliorarmi costantemente, ho voglia di essere protagonista. Anche per questo spesso non riesco ad essere pienamente soddisfatto, non mi godo il momento. Perchè anche se segno, penso già a cosa ho sbagliato o avrei potuto fare meglio e penso già a quando scenderò di nuovo in campo“. In un primo tempo, però, avrebbe potuto giocare sull’altra sponda del Naviglio: “Da piccolo feci un provino per l’Inter, poi dopo arrivò il Milan e non ci pensai due volte. Giocare per la squadra del tuo cuore è ancora più bello“.
C’è chi paragona il suo stile di gioco a quello di un altro attaccante che ha fatto grande il Milan, Filippo Inzaghi, ma su questo lui ha le idee chiare: “ A casa ho dei DVD con tutti i suoi gol, da piccoli me li guardavo. Quando poi lo conobbi da allenatore della primavera, mi diede subito consigli sui movimenti da fare. Una volta facemmo una sfida in area di rigore. Finì in pareggio“.
Non poteva mancare un pensiero dedicato alla Nazionale: “È un obiettivo ovviamente, ma sono tranquillo. Penso a farmi notare con la maglia del Milan. Se arriva la chiamata bene, altrimenti vado con la stessa testa in U21, per me è sempre un onore andare“.