«Mi auguro che dopo di me arrivino altre donne al vertice delle istituzioni calcistiche e che un giorno magari una donna diventi presidente della Federcalcio». Così Cristiana Capotondi, da poco eletta vicepresidente di Lega Pro, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
«Oggi», ha sottolineato l’attrice, scelta come vice dal presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, «abbiamo quattro consiglieri federali, è un buon punto di partenza. Vorrei condividere questa grande responsabilità con le decine, forse centinaia di donne che lavorano nelle istituzioni calcistiche, qui e altrove. Le donne nel calcio ci sono e contribuiscono a mandare avanti il sistema».
Il 2018 potrebbe essere ricordato anche come l’ anno dell’ esplosione del calcio femminile in Italia. «Era ora. Conosco le ragazze della Nazionale da tempo, realizzai con loro un documentario. Il passaggio in Federazione voglio interpretarlo come il primo passo verso il professionismo. Direi che se lo meritano, no?».
Capotondi ha poi spiegato come è nata l’idea di candidarla alla vicepresidenza della Lega Pro.
«Conosco Gravina e Ghirelli da anni», ha spiegato, «li stimo, con loro ho condiviso idee e progetti. Gabriele è un abruzzese tosto, umile, lavoratore. Francesco è un uomo schietto, pragmatico, che sa essere molto poetico. Li ringrazio per l’ enorme opportunità che mi hanno dato».
Per quanto riguarda invece il suo ruolo all’interno della Lega Pro, l’attrice ha spiegato che si occuperà di «sociale, formazione, comunicazione».
«Avrò una delega per i rapporti col mondo scolastico. Ci tengo tantissimo. Lo sapete che una squadra più istruita è anche una squadra più vincente? Un calciatore che ha studiato comprende più rapidamente tattiche e teorie e gestisce meglio le pressioni, dei media e dei tifosi. Ecco, l’ obiettivo è aiutare i nostri giocatori a concludere il percorso scolastico», ha spiegato la neo vicepresidente, che sembra avere le idee chiare sui problemi che affliggono la categoria.
«Abbiamo bisogno di trovare in fretta la chiave per consentire ai club di contenere i costi e aumentare i ricavi. Il semiprofessionismo mi sembra la strada giusta».
Il primo atto da vicepresidente di Lega Pro sarà quello di «visitare tutte e 59 le nostre società. Incontrare dirigenti, tecnici, calciatori. Ascoltare cosa va e soprattutto cosa non va in questa Lega Pro. “Ascolto” sarà una parola chiave di questa governance».