Palermo, botta e risposta Zamparini-Follieri: «Documenti falsi». «Lo dirà il Tribunale»

Il gruppo Follieri rilancia e minaccia azioni legali nei confronti di Zamparini dopo le accuse mosse all’imprenditore Raffaello Follieri, colpevole, per il patron del Palermo, di avere prodotto documenti falsi…

Campionato Serie A

Il gruppo Follieri rilancia e minaccia azioni legali nei confronti di Zamparini dopo le accuse mosse all’imprenditore Raffaello Follieri, colpevole, per il patron del Palermo, di avere prodotto documenti falsi nella trattativa per l’acquisto del club.

Il patron del Palermo, infatti, ha ieri replicato alle prime accuse di Follieri, parlando di documenti falsi, oltre alla mancata presentazione di garanzie reali: «Il giorno 13/8/2018 – si legge – Follieri faceva pervenire all’avvocato Anania dello studio Withers un documento su carta intestata Deutsche Bank di Francoforte che attestava sul conto Follieri Capital Ltd un deposito di 40.000.000 cash o credit line. Veniva comunicato da Follieri alla stampa di Palermo che la garanzia richiesta era stata fornita. Le verifiche effettuate dall’avvocato Anania e dal nostro legale di Londra presso la sede bancaria di Francoforte accertavano che il documento fosse un falso, così come le firme sul documento». Inoltre, non è stato ricevuto «nulla come garanzie reali, ma solo copie di documenti cartacei senza valore».

Parole a cui Follieri ha risposto oggi. «Follieri Capital Limited fa seguito ai comunicati stampa di queste ore – si legge in una nota degli avvocati di Follieri – e legge attonita e sbigottita quanto dichiarato da ultimo da Maurizio Zamparini».

«Lapidariamente, senza entrare nel merito delle questioni ivi trattate in quanto totalmente inveritiere, osserva che la bozza di lettera della Deutsche Bank, pretestuosamente ieri per la prima volta indicata come falsa, fu inviata agli avvocati di Maurizio Zamparini ben tre mesi fa direttamente dalla piattaforma Sgr0 di Francoforte come allegato a una mail che il ricevente ha arbitrariamente deciso di omettere e che inequivocabilmente specificava che tale documento era un testo in bozza che doveva essere approvata dal venditore per poi essere inviata per canali bancari».

«Sono state inviate altre due lettere, una di referenza e una seconda di evidenza fondi, che sono stati i documenti posti a fondamento del rapporto tra le parti che è poi sfociato nell’accettazione – tre mesi dopo – da parte di Maurizio Zamparini della manifestazione di interesse formalizzata dalla scrivente».

«Ad ogni buon conto – si legge nella nota – a chiusura dei comunicati stampa, nella convinzione che la verità dei fatti viene accertata nei Tribunali e non sulle colonne dei giornali, si comunica di aver dato mandato all’avvocato Sergio Scicchitano di Roma di tutelare la propria immagine commerciale e professionale innanzi le autorità giudiziarie competenti».

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