Sembrerebbe esserci una schiarita nei rapporti tra l’attuale proprietario del Milan, l’uomo d’affari cinese Yonghong Li e Rocco Commisso, l’imprenditore italoamericano intenzionato a rilevare il controllo del club rossonero.
Secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, ieri le parti sembravano a un passo dall’accordo finale, l’intenzione di tutti è di chiudere. La possibilità c’è.
Yonghong Li – sottolinea il quotidiano di Via Solferino – però non ha ansie eccessive: proverà a far versare al nuovo socio i 32 milioni per rimborsare Elliott, ma se le condizioni non lo dovessero convincere del tutto pare pronto a metterli lui (ha detto di averli già trovati), e così guadagnare altro tempo. È però l’ opzione B.
L’ offerta di Commisso non lo convinceva del tutto perché al momento non gli consentirebbe di intascare nulla, però sarebbe liberato dai debiti verso Elliott e terrebbe il 30% o più delle quote (Commisso poi immetterebbe anche soldi nel club). Si tratta: Li può dire sì.
La prima condizione, messa sul tavolo da Commisso, è la quota azionaria di maggioranza, cosa chiarita fin dal principio. Il pacchetto messo sul tavolo dal magnate americano comprenderebbe: i 32 milioni di aumento di capitale da rimborsare a Elliott, la copertura dell’ intero debito col fondo di Singer (i 180 milioni della holding Rossoneri Sport, mentre i 150 milioni in capo al Milan verrebbero rifinanziati con le banche), 150 milioni da utilizzare per l’ attività del club e una quota di minoranza del 30% a favore di Mr. Li, a cui verrebbe lasciata anche la gestione del business cinese a marchio Milan.
A questo punto Commisso, ancora una volta, attende una risposta da Li, che in queste ore – riporta la Gazzetta dello Sport – si troverebbe a Hong Kong e fino a ieri sera non aveva ancora parlato in prima persona con Commisso.
Al netto del grande ottimismo da sponda newyorchese, il punto di domanda sulla prossima mossa di Yonghong infatti rimane. E riguarda i 32 milioni da rimborsare a Elliott. Mr. Li infatti fino all’ altro giorno ha fatto filtrare di averli a disposizione e di volerli utilizzare.
Questo significherebbe allentare – per ora – la presa di Elliott (da rimborsare entro il 6 luglio) e dilatare un po’ le tempistiche per cedere il club, aumentando inizialmente il potere contrattuale. Ma sarebbe comunque una finestra molto breve, perché se il Tas confermasse la sentenza della Uefa il valore del Milan diminuirebbe.