Rapporto Mediobanca sull’editoria – Diminuisce il giro d’affari mondiale dell’industria dell’informazione. Nel 2016, secondo uno studio condotto da R&S Mediobanca, il volume d’affari del settore editoriale si è attestato a 153 miliardi di dollari, in calo dell’8,4% sul 2012.
La riduzione, sottolinea R&S Mediobanca, riguarda esclusivamente i ricavi da pubblicità cartacea (-26,9% nel 2012-16), mentre aumentano quelli da diffusione cartacea (+3,4%), da diffusione digitale (un notevole +254,4%) e da pubblicità digitale
(+32%).
Nonostante la crescita del digitale, nel 2016 il 91,6% del giro d’affari mondiale proviene ancora dalla carta stampata, segno di come a livello globale la gran parte degli investimenti pubblicitari e delle vendite si concentri ancora sui canali tradizionali.
Nel mondo dell’editoria mondiale – le cui tre piazze principali sono USA, Giappone e
Germania – sta cambiando il modello, che passa da un paradigma centrato sulla pubblicità a uno focalizzato sulla vendita.
Infatti, spiega R&S Mediobanca, continua l’inversione di tendenza iniziata nel 2014, quando i proventi da diffusione hanno superato quelli pubblicitari: nel 2016 il 56% del giro d’affari mondiale dell’industria dei quotidiani proviene dai ricavi diffusionali.
In questo contesto la pubblicità digitale garantisce all’industria dell’editoria margini di guadagno esigui: su ogni euro speso in pubblicità digitale, ben 61 centesimi vanno alle cosiddette “advertising tech companies”, soprattutto alle BigWeb companies.
Google, con 75 miliardi di euro nel 2016, si accaparra la maggiore quota di ricavi da pubblicità digitale (principalmente attraverso Google Search e YouTube), seguita da Facebook, con 26 miliardi di euro; al terzo e quarto posto le cinesi Baidu 9 miliardi e Tencent 4 miliardi.
Rappporto Mediobanca sull’editoria – La situazione in Italia
I ricavi aggregati dei nove principali Gruppi editoriali italiani continuano a diminuire,
attestandosi nel 2016 a €3,7mld (-25,7% sul 2012). Tuttavia il confronto 2016-2015 indica un rallentamento della flessione del giro d’affari.
La top 3 per fatturato nel 2016 è composta da Mondadori (€1,26mld), RCS MediaGroup (€968mln) e L’Espresso (€586mln).
Anche l’occupazione si riduce: le 3.422 unità perse nel periodo 2012-16 portano la forza
lavoro del comparto a 13.038 dipendenti nel 2016 (-20,8% sul 2012). Nel corso del
quinquennio, solo Cairo Editore ha aumentato gli organici (+6,4%).
Passando ai conti, i maggiori Gruppi editoriali italiani hanno cumulato nel periodo 2012-16
perdite nette per 2 miliardi di euro; solo Cairo Editore e L’Espresso hanno sempre chiuso in utile.
Anche la redditività industriale è stata negativa nel quinquennio, pur con una forte
dispersione fra i singoli Gruppi: la classifica per ebit margin 2016 vede al primo posto
Cairo Editore (14,3%), al secondo Mondadori (5,2%) e al terzo L’Espresso (4,7%); in coda Il Sole 24 ORE (-15,4%) e Class Editori (-21,8%).
Nel 2016 la struttura finanziaria resta mediamente solida, ma molto eterogenea, con i mezzi propri che rappresentano in media 1,4 volte i debiti finanziari. I più solidi nel 2016 sono Cairo Editore (senza debiti finanziari) e Caltagirone Editore, mentre i più fragili sono Il Sole 24 ORE e RCS MediaGroup. Sul fronte investimenti si registra un forte ridimensionamento: gli 24 miliardi del 2016 segnano un calo del 69% sul 2012.
Rapporto Mediobanca sull’editoria – Il confronto con l’Europa
Escludendo l’Italia, i Gruppi editoriali europei con il maggior fatturato per il 2016 sono il
tedesco Axel Springer (3,29 miliardi di euro) che edita i quotidiani Bild e Die Welt, e due società del mercato UK: l’Associated Newspapers Ltd. (€759mln) a cui fa capo il Daily Mail e il News Group Newspapers Ltd. (€521mln) che edita The Sun.
Come vanno i big player dei principali Paesi europei? Il confronto tra Italia, Francia, Germania e UK vede il nostro Paese e la Francia capofila per contrazione del giro d’affari nel 2016-15, con Germania e UK che segnano invece un leggero aumento, e fanalino di coda per quanto riguarda la solidità finanziaria; Italia ultima per tasso di investimento
nel 2016.
La migliore redditività industriale è registrata dalla Germania con un ebit margin del 7,4% nel 2016, mentre Italia (-1,3%) e Francia (-3%) sono in negativo.
Nel periodo 2015-16 sono scesi mediamente dell’1,8% i ricavi delle società editoriali europee prese in esame a cui fanno capo i quotidiani d’informazione, mentre sono in controtendenza i ricavi delle società che editano testate economiche (+2,7% medio).