Prende corpo il progetto Serie A TV, il canale attraverso cui la Serie A potrebbe distribuire in autonomia le proprie partite nel triennio 2018-2021, nel caso in cui la procedura per la vendita dei diritti tv nazionali non dovesse portare i risultati attesi dalla Lega e dall’advisor Infront.
Secondo quanto riferito dall’edizione di domenica del quotidiano La Repubblica, il progetto Serie A TV, redatto con la consulenza di Deloitte, sarebbe stato presentato venerdì scorso in Lega calcio dall’amministratore delegato di Infront Italy, Luigi De Siervo.
A grandi linee, secondo quanto ricostruito da Repubblica, il progetto Serie A TV funzionerà così:
- Verrà creata una società ad hoc, la Distribution co. che verrà partecipata da Lega e “da soggetti terzi” (ancora da individuare) e di cui Infront sarà advisor.
- Distribution co. avrà due partner, uno “produttivo”, già individuato in Discovery Channel, che materialmente realizzerà la produzione dei match; e uno finanziario, ancora da individuare, che garantirà alla Lega un miliardo l’anno per dieci anni.
- Lega-Discovery declinerà la Serie A in tre canali, uno per piattaforma.
- Il primo, quello “deluxe”, andrà sul satellite e trasmettera al “prezzo suggerito” di 24,90/mese, le partite di otto squadre.
- Il secondo, quello “silver”, andrà sul digitale terrestre e trasmetterà per 19,90/mese le gare di sei squadre.
- Il terzo, “light”, trasmetterà per 12,90 on line (Ott) i match di 4 squadre, secondo un modello a “fruibilità elastica” che ricalca quello di Netflix.
- Tutti e tre i canali non verranno venduti direttamente ai telespettatori ma alle piattaforme. Che poi sarebbero sempre le stesse (Sky,Mediaset e un operatore Ott da individuare, probabilmente Perform). Per gli spettatori, alla fine, non dovrebbe cambiare molto.
Va capito – sottolinea Repubblica – se quello del canale della Lega sia un’ipotesi realizzabile oppure solo uno strumento per costringere Sky e Mediaset a pagare quanto i presidenti di Lega si aspettano (980 milioni di euro complessivamente).