Nel giro di venti giorni la Lega Serie A avrà un nuovo statuto, con il quale subito dopo potrà eleggere un nuovo presidente e scegliere un amministratore delegato, che sarà il vertice operativo di una governance più snella dell’attuale. “Per questo palazzo è stato fatto un passo avanti notevole”, è la sintesi di Carlo Tavecchio, presidente della Federcalcio, commissario di Lega da cinque mesi, dopo l’assemblea di sei ore che ha approvato all’unanimità le linee guida vincolanti del nuovo statuto. E’ andato a vuoto il piano del fronte creato dal presidente della Lazio, Claudio Lotito, e quello della Juventus, Andrea Agnelli, con la mediazione dell’ad milanista, Marco Fassone (sarebbe stato in pole per la vicepresidenza di Lega): non hanno raccolto i voti necessari (15 nei primi due scrutini, 14 dal terzo) per eleggere l’attuale dg della Lega, Marco Brunelli, come ‘presidente ponte’ e procedere alla nomina di due consiglieri federali e nove di Lega, secondo lo statuto in vigore finora.
“Quella che doveva essere una giornata campale, con lo stravolgimento delle strategie, si è trasformata in una giornata importantissima per il commissario e soprattutto per la Lega, con una votazione all’unanimità di principi ispiratori in sintonia con le norme federali”, ha sottolineato Tavecchio, al termine di una partita giocata sul piano del diritto e della politica sportiva. Alla fine è passata “al 90%” la linea proposta da Tavecchio(con i subcommissari Paolo Nicoletti e Michele Uva): sono previsti un presidente di rappresentanza e un ad, a cui spetterà la direzione delle attività economiche e commerciali della Lega, diritti tv inclusi. Presidente, ad (che sarà anche vicepresidente) e un terzo manager indipendente con la carica di direttore generale, faranno parte del Consiglio di Lega, assieme ad altri quattro membri, espressione dei club. “Un direttivo, snello, operativo – ha chiarito Tavecchio – con gran parte dei poteri che ora sono in capo all’assemblea”. I due consiglieri federali potranno essere espressione delle società, scelti anche fuori dal Consiglio di Lega. Inoltre è stata affrontata la modifica del paracadute per le retrocesse ed è stato rivista la distribuzione dei proventi dai diritti tv, con l’aumento della parte fissa e quella legata alla meritocrazia. “E’ una mia vittoria? Al commissario serve il consenso, non ha strumenti coercitivi – ha notato Tavecchio -. E’ andata bene sia per commissario sia per la Lega. Entro 20 giorni andremo a presentare e approvare lo statuto, poi si passerà alla parte operativa e all’elezione delle cariche, il terreno è in discesa”.