Palermo, 8 indagati dalla Procura per la cessione della Mepal: c'è anche Zamparini

Sono 8 gli indagati della Procura di Palermo nell’inchiesta sul Palermo Calcio, che ruota intorno all’operazione alla cessione della Mepal (società che detiene il marchio e il merchandising dei rosanero)…

Palermo, anche segretaria Zamparini fra gli 8 indagati

Sono 8 gli indagati della Procura di Palermo nell’inchiesta sul Palermo Calcio, che ruota intorno all’operazione alla cessione della Mepal (società che detiene il marchio e il merchandising dei rosanero) alla lussemburghese Alyssa.

La cessione sarebbe stata fittizia, ipotizza il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, e l’unico scopo sarebbe stato quello di realizzare plusvalenze in realtà inesistenti, dato che tutte e tre le società, il Palermo, Mepal e Alyssa, sono riferibili sempre a Zamparini. Tra gli 8 indagati, sono stati resi noti solo 5 nomi: si tratta di Maurizio Zamparini, il figlio Paolo Diego, il commercialista di Gallarate Anastasio Morosi, il presidente e il consigliere delegato di Alyssa, Luc Braun e Jean Marie Poos, di nazionalità lussemburghese.

La cessione della Mepal, acronimo di merchandising Palermo, ha portato nelle casse del’Us Città di Palermo 40 milioni di euro, in arrivo dalla lussemburghese Alyssa, con una plusvalenza da 21 milioni che permette al club rosanero di chiudere in attivo. Secondo l’accusa, si tratterebbe di operazioni fittizie, e mancherebbe anche il bilancio consolidato, visto che le società sono tutte riferibili a Zamparini (da qui la contestazione al commercialista del patron rosanero).

Tra i reati, così, si parla di appropriazione indebita per avere sottratto la Mepal al controllo del Palermo per fini personali; di falso in bilancio, per per avere alterato la realtà della consistenza economica e della solvibilità della squadra. E nel frattempo, la Procura valuterà anche la possibilità di un’istanza di fallimento da parte della Procura e l’apertura di una fase dagli esiti quanto mai imprevedibili per le sorti della società.

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Tifosi del Palermo (Insidefoto.com)

«Quella della Guardia di Finanza non era una perquisizione – ha raccontato il patron a LiveSicilia Sport – sono venuti a chiedere alla mia amministratrice dei documenti che probabilmente avevano già preso nei file su transazioni e finanziamenti che per semplicità hanno richiesto anche in copia cartacea. Ho accolto tutto ciò con compiacimento perché in questo modo le istituzioni possono vedere quello che noi facciamo, non c’è nessun reato: sono felicissimo e contento».

Zamparini è sereno anche per la posizione del figlio Paolo Diego: «Mio figlio non è nient’altro che l’amministratore della Mepal, è indagato anche il mio commercialista, ma non c’entrano nulla – prosegue Zamparini -. Ho delle società in Lussemburgo che è l’Alyssa che ha acquisito la Mepal, sono operazioni che in un Paese normale rientrerebbero nella normale amministrazione. Io sono tranquillo, devono stare tranquilli anche quelli che hanno messo in piedi questo cinema»

Una situazione per cui Zamparini dovrà tranquillizzare Frank Cascio e John Viola, interessati al club: «Li dovrò sentire perché all’estero non sono abituati a sentire queste cose. Il Palermo è tranquillissimo, quest’anno chiuderà il bilancio con 10 milioni all’attivo. A breve ci sarà un incontro con loro, verranno qui in Italia. Abbiamo incaricato uno dei più grandi studi legali a Milano di seguire tutta la vicenda. Io sono già fuori dal Palermo, sono il padrone della società che sta vendendo. Sicuramente a qualcuno la darò. Ho sospeso attualmente la costruzione del nuovo CdA, per me il presidente designato è Cascio. Se Cascio dovesse rallentare la trattativa, però, mi muoverò per trovare un nuovo presidente, spero palermitano».