La lotta della Lega Pro contro il match fixing: come funziona il progetto Integrity

Non solo attenzione al gioco, ma anche a quello che avviene al di fuori del campo e che si riflette sulle partite. Il progetto della Lega Pro è a tutto…

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Non solo attenzione al gioco, ma anche a quello che avviene al di fuori del campo e che si riflette sulle partite. Il progetto della Lega Pro è a tutto tondo, e passa anche dalla lotta contro il match fixing. Motivo per cui è nato il Progetto Integrity, proprio per combattere contro le attività illecite di contraffazione delle scommesse sportive, con la volontà di sviluppare una cultura diffusa della trasparenza e della legalità.

 

Oggi infatti il problema delle scommesse illegali è un male che il calcio fatica ad estinguere. Si è arrivati a poter scommettere su 400 eventi circa per ciascuna partita, dal numero dei cartellini a quello dei corner, e l’introduzione dell’over è stato un fattore dirompente per l’esplosione delle scommesse.

Per provare ad arginare il problema, la Lega Pro ha deciso di agire attraverso diverse modalità. Innanzitutto attraverso la partnership con Sportradar, agenzia specializzata nella lotta al match-fixing, per un continuo monitoraggio delle partite a fini preventivi. Un monitoraggio a cui però è stato affiancata anche l’istituzionalizzazione di un ufficio dedicato al monitoraggio, formazione, educazione e prevenzione, chiamato Integrity Office.

L’Integrity Office si occupa, tra le altre cose, di monitorare tutte le gare di Campionato e Coppa Italia di Lega Pro attraverso l’FDS (Fraud Detection System), con il costante interscambio informativo/operativo con gli analisti di Sportradar, e di segnalare immediatamente anomalie nei flussi delle giocate, alle unità dell’UISS e del GISS del Ministero degli Interni e alla Procura Federale, oltre ad organizzare l’Integrity Tour (seminari e incontri per i club, in cui sono stati coinvolti dal 2011 oltre 12mila tesserati di 88 club diversi).

La Lega Pro punta in questo modo a fornire strumenti d’informazione sul fenomeno, a far conoscere i rischi che tesserati e club corrono e a descrivere cosa si debba fare. I club e i tesserati vengono “formati” sul rischio che corrono nel caso in cui vengano a contatto con qualcuno delle bande criminali fornendo loro, quindi, gli strumenti di conoscenza per decidere cosa e come fare per evitare tale rischio ed i danni che da esso ne derivano.

Fondamentale, in questo senso, è il ruolo dei calciatori. Se, fino a pochi anni fa, le denuncie dei giocatori per tentate combine erano un’eccezione, oggi sono diventate la normalità. Ma come devono comportarsi i calciatori? Il primo passo è presentare una denuncia/querela all’autorità giudiziaria o presso la Procura della Repubblica. Successivamente la denuncia / querela  dovrà essere trasmessa alla Procura Federale della FIGC e la segnalazione inviata all’Integrity Office della Lega Pro, che provvede all’immediato invio della stessa all’UISS ed al GISS.

Una modalità che è stata semplificata proprio per aiutare chi volesse denunciare ogni tentativo di match fixing. Anche perché, e la Lega Pro lo spiega bene, si corrono rischi non da poco. Dal punto di vista sportivo, infatti, si rischia di incorrere nella violazione dell’articolo 6 del Codice di Giustizia Sportiva, che vieta le scommesse (punibile con inibizione o squalifica non inferiore a 3 anni e ammenda non inferiore ad 25mila euro, mentre l’eventuale mancata denuncia porta a inibizione o squalifica non inferiore a 6 mesi e dell’ammenda non inferiore a 15.000 euro) e dell’articolo 7, che regolamenta l’illecito sportivo e l’obbligo di denuncia (inibizione o squalifica per un periodo minimo di 4 anni e l‘ammenda non inferiore ad euro 50mila, mentre la mancata denuncia è sanzionata con l‘inibizione o la squalifica non inferiore ad 1 anno e un‘ammenda non inferiore ad euro 30 mila).

Ma non c’è solo l’aspetto sportivo, perché entra in gioco anche l’aspetto penale. La frode in competizioni sportive (L.401/89, Art.1) infatti viene punita con la reclusione da 2 a 6 anni e con una multa da 1.000 euro a 4.000 (con pena aumentata fino alla metà e sanzione aumentata fino a 100mila euro se il risultato è influente ai fini dello svolgimento di scommesse), mentre l’associazione per delinquere (Art. 416 C.P) porta alla reclusione da 3 a 7 anni per chi promuove o costituisce l’associazione, da 1 a 5 anni di reclusione invece per chi solo partecipa.

Pene chiare, che vengono spiegate ai calciatori nei vari incontri per l’Integrity Tour. Durante gli incontri formativi, svolti nelle sedi delle singole società di Lega, vengono spiegate le modalità di azione dei manipolatori, alcuni possibili tentativi di approccio di entrare con i tesserati, le tipologie di sanzioni sportive e penali previste e le modalità di denuncia. Uno dei tanti modi in cui la Lega Pro combatte le scommesse: l’obiettivo è quello di “continuare a garantire la felicità ai bambini preservando il gioco del calcio dalle bande criminali, utilizzando il massimo della tecnologia a disposizione”.