L’Antitrust boccia le procedure di assegnazione dei diritti tv per la Serie A 2018-21. Il Garante, secondo quanto riporta l’Ansa, ha deliberato di non approvare le procedure di assegnazione dei diritti tv da parte della Lega Calcio.
«Con delibera adottata in data 25 gennaio 2017 – si legge nel comunicato ufficiale -, l’Autorità Garante ha deciso di non approvare le Linee Guida per la vendita centralizzata dei diritti audiovisivi relativi alle partite di calcio del campionato di calcio di Serie A e delle altre competizioni organizzate dalla Lega Serie A per le stagioni sportive 2018/2019, 2019/2020 e 2020/2021».
La vicenda è cominciata lo scorso dicembre, quando il Garante aveva richiesto informazioni sui pacchetti e sulle norme. In particolare, è stato richiesto un chiarimento sui criteri utilizzati per adottare pacchetti che fossero equilibrati fra loro: le gare oggetto dei diritti sono quelle di Serie A, Coppa Italia, Supercoppa e le relative competizioni del campionato Primavera.
La risposta della Lega è arrivata a gennaio, nella quale veniva spiegato che l’invito alle offerte verrà presentato a marzo, senza che però vengano note le modalità di commercializzazione dei pacchetti, perché, spiegava la Lega Calcio, ciò potrebbe compromettere il valore stesso dei diritti. I dettagli richiesti verrebbero forniti solo al momento dell’invio degli inviti, compromettendo però la possibilità degli offerenti di formulare le rispettive proposte.
Secondo il Garante «dalla lettura delle Linee Guida non risulta possibile verificare che la definizione dei pacchetti, operata successivamente dalla Lega Calcio, sia idonea a garantire ai partecipanti alle procedure competitive esperite dalla Lega Serie A condizioni di equità, trasparenza e non discriminazione, tali da non compromettere la concorrenza nei mercati televisivi e radiofonici, per i quali i diritti audiovisivi della massima serie calcistica italiana si configurano come un elemento primario, se non essenziale».
In sostanza, secondo il Garante risultano carenti le indicazioni circa i soggetti che possono partecipare alle procedure di assegnazione, consentendo ingiustificate discriminazioni, così come sono carenti le regole che consentano una assegnazione dei diritti rispettosa fedelmente delle offerte presentate: un maggior dettaglio nell’individuazione dei pacchetti e delle regole di gara rappresenterebbe uno stimolo alla partecipazione e al confronto. Al contrario, le linee guida della Lega Calcio non garantirebbero condizioni di equità, trasparenza e non discriminazione.