«Vendere i giocatori e reinvestire in nuovi è un modo per mantenere un alto livello di competitività, rispettando le regole del Fair Play finanziario. Lo faremo fino al raggiungimento della parità di bilancio, cosa che avverrà a breve». Così il direttore generale della Roma, Mauro Baldissoni, in merito alla situazione finanziaria della società giallorossa in relazione alle mosse di mercato.
«Considerando che il club ha avuto i conti in rosso negli anni passati, la nuova proprietà si è trovata al di fuori dei parametri finanziari imposti dalla Uefa», ricorda Baldissoni sul sito ufficiale della Roma. «Per rispettare tali parametri, abbiamo dovuto ridurre le perdite e aumentare i ricavi. Dobbiamo competere nel rispetto di determinate limitazioni finanziarie, per cui dobbiamo essere in grado di vendere giocatori e di reinvestire gli introiti in modo da mantenere costante il nostro livello di competitività».
Almeno fino a quando non ci sarà la parità di bilancio. Una volta raggiunta, spiega Baldissoni, «saremo in grado di disporre di una più ampia gamma di opzioni, a differenza della situazione attuale. È qualcosa di cui tenere conto perché competiamo con grandi marchi europei che partono da una situazione avvantaggiata per quanto concerne i ricavi. In Italia, la Juventus ci doppia in termini di ricavi».
E proprio i bianconeri in estate sono riusciti a portare via Pjanic da Trigoria. «A volte non siamo noi a scegliere se una squadra avversaria può comprare o meno un nostro giocatore. Voler andare a giocare lì è stata una sua scelta – sottolinea Baldissoni -. Nel caso specifico, aveva nel contratto il diritto di decidere se e dove essere venduto. Non potevamo far nulla per contrastare la scelta del calciatore. Ma, più in generale, se i giocatori decidono di andare via, non è proficuo forzarli a restare, anche quando non hanno un’opzione contrattuale come quella di Pjanic».