La Roma sogna di diventare una tv e cambia lo statuto

La Roma sogna di diventare una tv e cambia lo statuto. A battezzare il nuovo corso della società sarà l’assemblea degli azionisti in programma nella Capitale il prossimo 28 ottobre: i soci…

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La Roma sogna di diventare una tv e cambia lo statuto. A battezzare il nuovo corso della società sarà l’assemblea degli azionisti in programma nella Capitale il prossimo 28 ottobre: i soci approveranno i conti del club al 30 giugno 2016, ma dovranno anche votare la modifica statutaria, primo e unico punto all’ordine del giorno della parte straordinaria dell’assemblea. Cosa cambia per il club lo spiega la Roma sul proprio sito Internet, come dovuto per ogni società quotata in Borsa: il club potrà trasmettere contenuti via radio e televisione, in chiaro o criptati. 

La Roma spiega che tutto nasce dallo sviluppo “delle attività media sui propri canali tematici televisivi e radiofonici nonché digitali sui propri profili social (facebook, twitter, you tube ecc.)”. La crescita esponenziale di queste attività ha spinto il club a cambiare lo statuto per ampliare l’oggetto sociale “procedendo pertanto alla conseguente modifica dell’art. 3”. Due gli imperativi: adeguarlo ai tempi che corrono e preparare il club ad un futuro che potrebbe riservare novità in termini di trasmissioni video – “esistente o di futura invenzione”, dipende da quello che offrirà nei prossimi decenni la tecnologia.

Ma cosa cambia nello statuto della Roma? L’articolo tre è quello che limita le attività della società che eccedono “l’esercizio di attività sportive”. Fino ad oggi il club poteva fare diverse cose – come ad esempio operazioni di carattere immobiliare o la commercializzazione del marchio – ma da fine ottobre in poi, grazie alle modifiche statutarie che saranno votate in assemblea, la Roma potrà “esercitare l’attività di emissione e diffusione radio e/o televisiva volta a diffondere e distribuire programmi”.

Chi è molto vicino alle dinamiche romaniste spiega che la scelta di modificare lo statuto è una necessità nata dallo sviluppo delle diverse piattaforme sulle quali il club comunica. Ad esempio, la radio ufficiale che ha una programmazione fitta o le dirette delle amichevoli su Facebook che hanno avuto un grande successo nel corso dell’estate. Insomma, più che per aprire porte per interventi futuri, pare che tutto serva a tutelare il club oggi. Ma certo, avere la possibilità di poter mostrare le immagine libere dai vincoli dei diritti tv, come amichevoli e allenamenti, è un’arma che la società di James Pallotta vorrà sfruttare al meglio negli anni a venire, “su qualsiasi piattaforma esistente o di futura invenzione”.