Milan cinese: la trattativa tra lentezze, dubbi e rischio fallimento

Milan cinese trattativa rischio fallimento. “Al di la’ della complessità dell’operazione, i continui ritardi alla conclusione del deal non sono un bel segnale, come pure il mistero che ancora aleggia…

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Milan cinese trattativa rischio fallimento. “Al di la’ della complessità dell’operazione, i continui ritardi alla conclusione del deal non sono un bel segnale, come pure il mistero che ancora aleggia sugli investitori”. Così scrive il blog TheInsider de Il Sole 24 Ore a proposito dell’affare Milan.

Per la prima volta da quando sulla scena è comparso l’advisor Sal Galatioto della Galatioto and partners, anche una delle fonti di stampa più vicine al dossier fa trapelare qualche concreto dubbio che l’affare si possa concludere.

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Un dato non da poco: da subito i nuovi interlocutori del Milan sembravano porre basi decisamente diverse rispetto a quanto era stato con Mr. Bee Taechaubol.

L’operazione – si legge nel blog -, secondo le attese, si sarebbe dovuta chiudere giovedì scorso con l’annuncio.

Secondo quanto risulta dopo una serie di verifiche, ci sarebbero una serie di allegati al contratto da definire. I gruppi cinesi della cordata, alcuni dei quali statali, richiedono inoltre una serie di autorizzazioni governative che proprio in questi giorni starebbero arrivando.

Inoltre l’agenda dei protagonisti (Galatioto da New York e alcuni esponenti del consorzio dall’Asia), non si sarebbe incrociata in questi giorni. Quindi tutto rinviato per il gran finale.

Ma lo stesso Galatioto, quando si presentò con una intervista alla Gazzetta dello Sport disse che il suo intento dichiarato era quelo di “chiudere in sei-otto settimane”, “se le cose vanno nel verso giusto”.

Un termine che era stato indicato chiaramente a metà giugno e poi spostato a causa dei problemi di salute di Silvio Berlusconi. Ma ora il tempo è scaduto e nonostante l’ottimismo fatto trapelare qualche dubbio affiora.