Fondo gestione Milan 1 miliardo. Il possibile riassetto azionario del Milan è a un punto di svolta: dipenderà dall’ultima parola di Silvio Berlusconi (che ieri ha dato il primo ok ad approfondire la trattativa) ma ormai tutte le carte sono scoperte e il piano ben in vista sul tavolo del fondatore di Mediaset. Ne scrive oggi Il Sole 24 Ore che delinea il progetto di acquisto e rilancio (sportivo) del club rossonero presentato negli ultimi giorni.
Il dossier è stato consegnato qualche giorno fa agli advisor legali di Fininvest (lo studio Chiomenti) e a quelli finanziari (Lazard), dopo essere stato studiato nei minimi dettaglia dai consulenti della Galatioto Sports Partners, è previsto anche il piano d’investimento per il rafforzamento della squadra.
Silvio Berlusconi, che attende le carte definitive, darà una risposta in tempi brevi, probabilmente già nel giro di una decina di giorni si saprà se il Milan finirà in mani cinesi.
Ecco punto per punto il progetto:
1. creazione di un grande fondo d’investimento, gestito da un team professionale con competenza nella gestione di società sportive internazionali, sottoscritto da 7-8 grandi investitori cinesi, tra cui società come Evergrande, il magnate Robin Li, cofondatore del motore di ricerca più popolare in Cina Baidu, e altri gruppi di Pechino
2. Fininvest rimane nell’azionariato con una quota di minoranza per alcuni anni
3. Silvio Berlusconi presidente onorario (non ancora definite le posizioni di Barbara Berlusconi e Adriano Galliani)
4. gli impegni per il fondo da parte dei sottoscrittori arriverebbero, secondo le indiscrezioni, a circa un miliardo di euro
5. valutazione del club: circa 600 milioni per il 70% esclusi i debiti che verranno rifinanziati dalle banche
6. piano di investimenti della durata di cinque anni: nel primo anno sarebbe previsto un investimento dell’entità di circa un centinaio di milioni. Anche per gli altri anni sarebbe stato definito un ammontare di spesa di entità importante.
7. management: ruolo rilevante per la Galatioto and Partners attraverso Nicholas Gancikoff, rappresentante in Europa delle attività della società di consulenza americana.
I prossimi passi:
– presto verrà scelto il nome del nuovo veicolo societario
– se Berlusconi darà il suo via libera all’operazione, il fondo d’investimento nascerà come entità giuridica e sarà registrato in Cina
– tra le ipotesi contemplate c’è anche la quotazione in una Borsa asiatica del Milan, ma non viene posta come condizione proprio per evitare scenari di tipo speculativo.