Zucchi passa ai francesi, in 5 anni Buffon ha bruciato 20 milioni

Zucchi festeggia in Borsa l’accordo sul debito raggiunto con le banche creditrici nella notte dell’antivigilia di Natale. Accordo che spalanca le porte all’arrivo dei francesi di Astrance, che diventeranno primi…

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Zucchi festeggia in Borsa l’accordo sul debito raggiunto con le banche creditrici nella notte dell’antivigilia di Natale. Accordo che spalanca le porte all’arrivo dei francesi di Astrance, che diventeranno primi azionisti delle società tessile, e alla riduzione della quota di Gianluigi Buffon, che passerà dall’attuale 56% a circa il 15%.

Il portiere della Juventus e della Nazionale, che dal 2010 ha investito circa 20 milioni nell’azienda tessile, senza ottenere alcun ritorno, riesce così ad evitare la messa in liquidazione della società, che grazie all’accordo con le banche e al piano di rilancio connesso proverà a rimettersi in carreggiata.

Ieri, nel primo giorno di mercati aperti, le azioni della Zucchi sono salite del 15% a 0,044 euro. Un rialzo che sta proseguendo in queste ore (il titolo ha aperto la seduta odierna con un balzo del 6,5%) grazie alla notizia del via libera delle banche creditrici all’accordo sulla ristrutturazione del debito, che eviterà la messa in liquidazione della società.

Nella notte del 23 dicembre, Unicredit, Intesa, Bpm e Ubi e Bnl hanno infatti firmato un accordo per ristrutturare il debito della Zucchi, nell’ambito di un piano di rilancio che prevede un aumento di capitale da 10 milioni riservato all’ingresso del nuovo socio d’Oltralpe.

Buffon, che detiene il 56% della società, si è impegnato a cedere parte delle sue azioni e a farsi diluire per effetto della ricapitalizzazione, facendo spazio al fondo d’investimento francese Astrance, che peraltro nel 2011 aveva rilevato da Zucchi il marchio Descamps.

Il fondo di private equity, che con il rilancio del brand di biancheria per la casa francese aveva ottenuto buoni risultati, ora si cimenterà con la ristrutturazione di un’azienda che ha chiuso l’ultimo bilancio in utile nel 2003 e che nonostante varie iniezioni di capitali e altrettante discontinuità gestionali, soffre da oltre un decennio.

Nell’ambito di una trattativa che si è protratta per mesi, tra l’ad Giovanni Battista Vacchi e le varie controparti, le banche hanno ottenuto che Zucchi trasferisca 30 milioni di debito e i suoi immobili, in un veicolo ad hoc, che avrà il compito di valorizzare i cespiti di Isca Pantanelle, Notaresco, Casorezzo, Vimercate e Rescaldina, per ripianare il debito esistente.

Nell’ambito dell’accordo, Astrance, che manterrà la sede di Zucchi presso lo stabile di Rescaldina (su cui ora vige un contratto di locazione da un milione l’anno), si è impegnata a restituire agli istituti creditori il 75% dell’extra profitto che verrà realizzato dalla vendita di questi immobili a titolo di earn out.

Ma anche ai fornitori sono stati chiesti dei sacrifici: la Zucchi si è infatti accordata per il congelamento di 3,5 milioni di debiti nei confronti dei suoi terzisti. Ieri inoltre, in adempimento agli obblighi contrattuali assunti nel 2014 nei confronti di Gem global yield fund – fondo che tra le altre cose ha una quota nella griffe sportiva Arena – Zucchi ha emesso tre certificati per l’assegnazione di 46 milioni di warrant che danno diritto a sottoscrivere 46 milioni di azioni di nuova emissione a prezzi molto alti rispetto al valore odierno, e compresi tra a 0,2 euro e 0,4 euro.

E così, se sotto la gestione dei francesi di Astrance Zucchi proverà a tornare a generare profitti, Gem inietterà risorse nel gruppo e Buffon (che resta socio al 15%) potrà ripianare parte delle perdite dell’operazione.