L’ex presidente del consiglio d’amministrazione del Pescara Calcio, Nicola Lisi, è stato condannato a un anno e 4 mesi per la vicenda relativa al fallimento del Pescara Calcio. Tutti i vertici della Caripe, che come Lisi avevano richiesto di essere giudicati con il rito abbreviato, sono stati invece assolti con formula piena.
Nello specifico il giudice Mariacarla Sacco ha assolto l’ex direttore generale della Caripe Dario Mancini, assistito dall’ avvocato Silvia Tortorella, l’ex vice direttore generale dell’istituto di credito, Franco Coccioli, difeso dall’avvocato Giuliano Milia e l’ex presidente della banca, Tonino Di Berardino, assistito dall’avvocato Augusto La Morgia.
Il pm Barbara Del Bono aveva chiesto 4 anni per Nicola Lisi e due anni a testa per gli ex vertici della Caripe. Sono stati rinviati a giudizio gli altri tre imputati, che saranno giudicati con il rito ordinario: gli ex presidenti della società Massimiliano Pincione (attuale presidente del Grosseto calcio) e Gerardo Soglia (ex deputato Pdl) e l’ex vice presidente Francesco Soglia, fratello di Gerardo. L’udienza si terrà a gennaio del 2016. Le accuse, a vario titolo, sono di bancarotta e bancarotta fraudolenta.
Il crac del Pescara Calcio risale al 19 dicembre 2008, quando venne dichiarato fallito, con un passivo di circa 17 milioni di euro. Il 20 gennaio dell’anno successivo, la società venne rilevata all’asta da una cordata di imprenditori locali, che diede vita alla Delfino Pescara Srl.