Richard Lee non molla e torna alla carica. L’uomo d’affari di Hong Kong, a lungo accreditato come il principale concorrente di Bee Taechaubol nella corsa alla maggioranza del club rossonero, nelle ultime settimane sembrava uscito di scena, a favore di personaggi diversi – dalla “dama” al presidente cinese Xi Jinping – con cui Berlusconi starebbe discutendo. Ma Lee è tornato a farsi sentire da Monza, dove si trovava per una manifestazione di auto d’epoca (le macchine sono il suo business principale).
Al Corriere dello Sport, Lee ha risposto alle domande sul Milan e sulla sua conoscenza con il presidente del club: “Berlusconi è un grande leader. Amo l’Italia e amo molto anche Milano. E’ una città fantastica”. Gli hanno chiesto se ama il Milan, lui ha sorriso ma non ha risposto, salvo salutare con un: “Vediamo, spero di tornare presto in Italia”. Tutto qui? Sì, perché – assicurano gli uomini del suo entourage, presenti all’Autodromo con Lee – “ci sono contratti di riservatezza firmati. Non può rilasciare dichiarazioni sull’argomento Milan”.
Richard Lee rappresenterebbe una cordata (misteriosa) nella quale le indiscrezioni vorrebbero inclusi anche Wang Jianlin (il boss di Wanda Group, che ha acquisito il 20% dell’Atletico Madrid e poi tutta Infront, e punta al business degli stadi), Poe Qui Ying Wangsuo (ovvero Mister Pink) e Zong Qinghou, entrambi magnati delle bibite in Cina. Fino ad oggi tutti si sono tirati indietro pubblicamente, smentendo di essere in corsa per l’acquisizione del club. Che oltretutto – stando alle ultime intenzioni di Silvio – potrebbe restare ancora in mano all’ex Cavaliere, con l’ingresso di investitori stranieri solamente in minoranza. Un progetto complicato: sperare che qualcuno voglia mettere 250 milioni di euro in una società per poi lasciare le scelte alla famiglia Berlusconi e al management attuale è un’ipotesi piuttosto remota. Perciò alla fine si è sempre al punto di partenza: Silvio cerca un socio di minoranza ma non lo trova. E chi vuole acquistare tutto il club, sempre che lo voglia davvero, finora non lo ha convinto.