Milan, Berlusconi aspetta Zong: il re delle bibite in Italia per l'Expo

Nell’affare Milan-Cina c’entrerebbe anche l’Expo. Secondo il Corriere dello Sport, l’ipotetico capofila della cordata cinese che vorrebbe entrare nel Milan sarebbe Zong Qinghou, re delle bevande in Asia, del quale…

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Nell’affare Milan-Cina c’entrerebbe anche l’Expo. Secondo il Corriere dello Sport, l’ipotetico capofila della cordata cinese che vorrebbe entrare nel Milan sarebbe Zong Qinghou, re delle bevande in Asia, del quale si parla da diverso tempo, nonostante le smentite. Il giornale romano scrive che Zong sarebbe in Italia da qualche giorno e potrebbe presto far visita a Milano per una serie di appuntamenti legati all’esposizione universale dedicata al “nutrire il pianeta”. Se così fosse, Berlusconi riuscirebbe a trovare un momento per un incontro diretto con il magnate cinese, nonostante gli impegni politici legati alle elezioni regionali del 31 maggio prossimo siano sempre più fitti.

In questi mesi di contatti riservatissimi tra il Milan e la cordata cinese (che secondo il Corriere della Sera si sarebbero sentiti anche ieri) sarebbe stato decisivo il ruolo dell’Apec, cioè la Asian Pacific Exchange and Cooperation Foundation, un’organizzazione che ha il compito di sostenere per il governo quasi tutti gli accordi commerciali con l’area Asiatico-Pacifica. Sarebbe stato l’accordo per “Acquae Vitae”, il padiglione di Expo distaccato a Venezia, a facilitare il contatto tra la fondazione e Berlusconi. Prima attraverso gli uffici di Richard Lee, l’uomo d’afari di Hong Kong che Silvio ha invitato più volte a Villa San Martino e allo stadio in tribuna vip, ma che adesso si è fatto da parte. Al suo posto starebbe ora lavorando la celebre “dama cinese”, che da ieri ha un nome (Wang Xingxian), che parlerebbe direttamente a nome del governo di Pechino, insieme al vicepresidente esecutivo dell’Apec, Xiao Wunan, che aveva accompagno ad Arcore Mr Pink, altro colosso delle bibite in Cina, sul quale erano circolate foto di un apparente contratto firmato (poi smentito) per la cessione del Milan. Potrebbe far parte anche lui della cordata di Zong, insieme a Wang Jianlin, il capo di Wanda Group, che fa parte del Consiglio dell’Apec.

Di sicuro in questo momento c’è poco. Tra le poche certezze, c’è che Berlusconi preferisce di gran lunga i cinesi a Mr Bee, chiunque essi siano. Le stoccate degli ultimi giorni (“Non vendo il Milan a chi vuole solo fama immediata”) e l’esito negativo del viaggio di Taechaubol a Milano fanno capire che Silvio del thailandese si fida poco. Ma prima di vedere i cinesi venire allo scoperto dovrà passare del tempo. Forse dopo che la Fondazione Fiera si sarà pronunciata sullo stadio del Milan al Portello, che potrebbe dare tutt’altra valutazione al club (Forbes dice che il Milan vale 682 milioni di euro, Berlusconi quasi il doppio) e nuovi motivi d’interesse ai potenziali compratori.