Parma, a rischio l'esercizio provvisorio senza riduzione del debito sportivo

La stagione del Parma resta a forte rischio. E’ lo stesso club ducale a metterlo in chiaro in una nota, riferendo dell’incontro di oggi fra Angelo Anedda, uno dei due curatori…

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La stagione del Parma resta a forte rischio. E’ lo stesso club ducale a metterlo in chiaro in una nota, riferendo dell’incontro di oggi fra Angelo Anedda, uno dei due curatori fallimentare del club, e Demetrio Albertini, coadiutore dei curatori, da un lato e il presidente Figc, Carlo Tavecchio, e il suo staff, dall’altro. Sul tavolo lo stato attuale dell’esercizio provvisorio ed il percorso da compiere per la sua eventuale prosecuzione. “L’incontro, che si e’ svolto in un clima cordiale e collaborativo, ha avuto quale argomento principale la situazione debitoria del Parma Calcio e l’auspicabile conclusione del campionato da parte della società crociata, anche in vista del termine del 30 aprile concesso ai curatori dal Giudice Delegato dott. Pietro Rogato”, si legge in una nota, “entro quel termine, infatti, i curatori dovranno riferire anche sulla possibilità di un abbattimento del debito sportivo pregresso a un livello compatibile con una ragionevole possibilità di vendita dell’azienda sportiva, in assenza del quale l’esercizio provvisorio non potrà proseguire”.

Ieri intanto Fabio Buttignon e Roberto Marrani, i professionisti incaricati dalla curatela di stimare il valore del club, hanno consegnato la loro relazione sull’azienda sportiva “Parma Football Club S.p.A.”. Nel presupposto della continuazione dell’attività con l’iscrizione al campionato di Serie B, il valore complessivo attribuito all’azienda è stato collocato in un range tra 20 e 25 milioni di euro. Tra le componenti più rilevanti, i diritti pluriennali relativi ai calciatori professionisti, valutati tra 13,6 e 15,5 milioni di euro e il settore giovanile tra 4,7 e 6,2 milioni di euro. Al marchio “Parma F.C.” è stato attribuito un valore tra 1,5 e 2,5 milioni di euro. Tale valutazione non considera il debito sportivo, così come identificato dall’articolo 52 NOIF (Norme Organizzative Interne della F.I.G.C.), né eventuali incentivi quale il  “paracadute retrocesse”. L’effettivo prezzo base per la successiva cessione sarà determinato dal Giudice Delegato nella sua ordinanza di vendita, unitamente alle tempistiche e alle modalità di svolgimento della procedura competitiva, su istanza dei curatori e previo parere favorevole del comitato dei creditori.