Rangers, il club sempre più nelle mani di Ashley: accettato un prestito da 10 milioni

In disperate condizioni finanziarie e incapaci di pagare gli stipendi alla fine del mese, il direttivo del club scozzese dei Rangers…

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In disperate condizioni finanziarie e incapaci di pagare gli stipendi alla fine del mese, il direttivo del club scozzese dei Rangers Glasgow ha concordato i termini per un prestito di 10 milioni di sterline da società di proprietà di Mike Ashley, l’azionista inviso alla maggioranza dei tifosi e degli investitori che vorrebbero tenere fuori dal club. La fotografia dello stato di salute dei Rangers è arrivata tramite una dichiarazione del board del club alla borsa questa mattina, definita “in stato pericoloso per un certo numero di mesi, aggravate dalle basse presenze allo stadio“. Come riportato da C&F qualche giorno fa, gli occhi di Ashley sono caduti sull’impianto di Ibrox a garanzia del prestito che è stato appena accettato. In alternativa, vi era l’offerta del consorzio costituito da Park, Douglas e Letham, pari a 5 milioni, ben presto respinta da un board che, come vedremo, composto a maggioranza da uomini vicini al magnate inglese. Il nuovo finanziamento, oltre a quelli già concessi in precedenza, consolida dunque il potenziale di controllo di Mike Ashley sul club, aldilà dei numeri e delle circostanze (Ashley detiene una quota pari all’8,92% del capitale sociale). La crescente influenza di Ashley sul club si snoda infatti attraverso diverse direttrici, l’una legata all’altra: da Sports Direct arrivano i prestiti, i prestiti hanno permesso ad Ashley la nomina di due suoi stretti collaboratori in ruoli chiave in seno al club: Derek Llambias come nuovo amministratore delegato e Barry Leach come nuovo direttore finanziario.

I termini del prestito

Il prestito sarà “gratuito, quindi senza interessi, e disponibile in due parti: la prima metà la pagherà un’altra società che fa capo ad Ashley, MASH Holdings, di circa 3 milioni di sterline. La seconda, rimborsabile dopo 5 anni, potrà essere utilizzata solo per fini di capitale circolante, e solo con l’approvazione di Sports Direct. La garanzia per il prestito inizialmente pareva essere Ibrox, lo stadio del club, ovvero l’asset più prezioso del club. Ipotesi che è caduta per fare posto al campo di allenamento Murray Park, Edmiston House, Albion Auto, e i marchi registrati della gloriosa società scozzese. Oltretutto, sarà consentito a Sports Direct di nominare altri due consiglieri di amministrazione per tutta la durata del prestito, fondamentale particolare che darà ad Ashley quattro amministratori sui 6 che compongono il board. Questo ovviamente permette al proprietario del Newcatsle United di consolidare nettamente la sua posizione e impedisce al resto degli investitori di poter estromettere Ashley dal club (o quantomeno limitarne l’influenza sulla sala di Consiglio).

Il controllo sul merchandising dei Rangers

Sports Direct terrà anche un ulteriore 26% dei Rangers Retail Ltd (RRL), redditizia attività di merchandising del club, come ulteriore sicurezza per tutta la durata del prestito. Sports Direct aveva già una quota del 49% nel settore poiché RRL è un affare redditizio, a differenza del club, ma, come ovvio, l’attività di merchandising ha assoluto bisogno dello stesso. RRL è in procinto di dichiarare dividendi per 1.6 milioni di sterline che finiranno direttamente nelle casse di Sports Directper la cessazione dei contratti di affitto onerosi su negozi non redditizi sottoscritti da un team di gestione dei Rangers precedente“. Una sorta di indennizzo insomma, che testimonia ormai la piega che sta prendendo la vicenda: perchè, da qualsiasi parti la si guardi, tifosi e altri investitori sono ormai stati scavalcati da un Ashley che ha fatto tutte le mosse giuste per assicurarsi il controllo dei Rangers. In questo senso, l’investitore Dave King ha richiesto un’assemblea straordinaria per dare luogo ad un voto di sfiducia per quattro dei membri del consiglio e la relativa sostituzione: si tratta del presidente David Somers, di James Easdale, Leach e Llambias; le carte sono state depositate, tuttavia, finora, non è stato fatto alcun progresso e non è certo che si riescano a soddisfare i criteri per forzare la riunione.

Insomma, il vento soffia in poppa alla nave di Ashley, un potere cin crescita he sarà difficile da spezzare. Ironia della sorte poi, oggi la Scottish FA ha avviato un’udienza per stabilire se le posizioni di proprietà di Ashley ai Rangers e in Inghilterra, con il Newcastle Untied, infrange le regole sul “dual interestin società di calcio. Ashley ha recentemente cercato di aumentare la sua partecipazione nei Rangers al 30%, ma questo non gli ha impedito di trovare soluzioni grazie alle quali porsi in una posizione privilegiata in ottica controllo del club scozzese.

Fabio Colosimo