Il blocco ai lavori per la ristrutturazione del Santiago Bernabèu è stato un durissimo colpo per il Real Madrid: uno stop che rischia di compromettere un progetto ambiziosissimo e necessario per mantenere al “top” i ricavi del club spagnolo. Il Tribunale di Madrid ha infatti annullato la modifica al piano regolatore che avrebbe permesso al club di Perez di avere il via libera per la realizzazione del progetto. Dal canto suo il Comune, che con il Real concordò la revisione del piano regolatore, non ricorrerà contro la decisione adottata dal Tribunale, secondo il quale, alla realizzazione dell’opera, mancherebbero i presupposti di “interesse di carattere generale” per la comunità madrilena.
Il no al ricorso di Comune e Città
Malgrado il no del Tribunale, secondo Paz Gonzalèz, delegato all’Urbanistica del Concistoro, si cercherà una soluzione alternativa a quella del ricorso. Parole che si uniscono a quelle del presidente della Comunità di Madrid, Ignacio Gonzalez, che ha confermato il “no” all’impugnazione della sentenza. Il club ora, lavorerà mano nella mano con il Comune e la Città per trovare una soluzione. Ad esempio, modificare l’attuale “Ley del Suelo” che potrebbe permettere l’approvazione di un nuovo piano di modifica urbanistica. Altri problemi potrebbero sorgere dalle elezioni del prossimo 24 maggio che modificheranno la rappresentanza politica istituzionale. Un’altra gatta da pelare, anche perché ad essa si aggiunge l’investigazione dell’Ue (cominciata nell’aprile del 2013 e senza limiti alla formalizzazione) su possibili aiuti di stato illegali al club merengues. Nel mirino infatti, la permuta di un appezzamento di terreno attorno allo stadio (ceduti al Real Madrid nel 1996) per il quale il club è stato indennizzato per 22,7 milioni di euro una volta che il Comune, nel 2011, è voluto rientrane in possesso. A destare sospetti, la moltiplicazione esponenziale del valore del terreno dopo 13 anni: nel 1998, il valore del terreno infatti era di “soli” 421 mila euro.
Il ricorso degli ecologisti e della famiglia Ruiz-Valverde
Se a questo si aggiunge poi il ricorso degli “Ecologistas en Accion” che bloccarono i lavori nell’agosto dello scorso anno e il ricorso ulteriore della famiglia Ruiz-Valverde (alla quale sono stati espropriati alcuni terreni adiacenti allo Stadio) il quadro è presto fatto: per vedere realizzato il nuovo Bernabèu, il Real Madrid dovrà sudare sette camicie.