Samuel Eto’o-Il ritorno di Samuel Eto’o in Italia è un grande colpo firmato da Massimo Ferrero, neo proprietario della Sampdoria che, in questa finestra di mercato, si è reso protagonista di un doppio colpo in entrata di grande spessore. Oltre ad Eto’o infatti, i blucerchiati hanno perfezionato nelle ultime ore l’acquisto di Luis Muriel dall’Udinese, un affare che, nonostante la controversia legata alle condizioni fisiche dell’attaccante, si è fatto sulla base di 10,5 milioni (più 1,5 al raggiungimento di 30 presenze in 18 mesi). Per i tifosi blucerchiati due motivi in più per pensare in grande.
Eto’o: l’Everton risparmia 6 milioni sull’ingaggio
L’Everton ha dunque permesso a Samuel Eto’o di accettare le proposte della Sampdoria e di fare inaspettatamente ritorno in Serie A. Interessante, in questo senso, la questione-ingaggio: l’addio, per il club di Liverpool infatti, significa molto soprattutto in termini economici. La cessione infatti consentirà alla società della Merseyside di risparmiare ben 6 milioni di sterline sullo stipendio del camerunese. Perché sul contratto che legava Eto’o all’Everton, vi era una clausola che avrebbe esteso di un ulteriore anno l’accordo (anch’esso annuale) firmato la scorsa estate se il giocatore avesse disputato 15 partite con la maglia blues. Finora 12 sono state le presenze e non 15: occasione colta al volo dal tecnico Roberto Martinez per liberarsi di un giocatore che guadagna 80.000 sterline a settimana.
L’ingaggio di Eto’o a Genova
Da qui l’accordo con i blucerchiati: il 33enne è riuscito dunque a mediare un accordo che lo porterà di nuovo in Italia: proprio dove ha vinto gli ultimi trofei della sua carriera, all’Inter, contribuendo in maniera decisiva alla conquista del Triplete, nel 2010. Pur di legarsi alla Sampdoria, Eto’o ha poi accettato un significativo taglio allo stipendio che sarà poco più di 32 mila euro (25.000 sterline) a settimana in Italia. Con la società di Genova, ha accettato un contratto di due anni e mezzo e proprio oggi i dirigenti della Sampdoria saranno a Parigi per sigillare l’affare.
Fabio Colosimo