Como Calcio, l'angoscia stipendi lo perseguita. Intanto la LegaPro si dedica all'impiantistica sportiva

Il Procuratore Federale, a seguito di segnalazione della Covisoc, ha deferito alla Commissione Disciplinare Nazionale i legali rappresentanti pro-tempore del Como Pietro Porro, Flavio Foti e Fabio Bruni “per non…

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Il Procuratore Federale, a seguito di segnalazione della Covisoc, ha deferito alla Commissione Disciplinare Nazionale i legali rappresentanti pro-tempore del Como Pietro Porro, Flavio Foti e Fabio Bruni “per non aver documentato agli Organi Federali competenti l’avvenuto pagamento degli emolumenti dovuti ai propri tesserati per le mensilità di novembre e dicembre 2013”. Deferita anche la società a titolo di responsabilità diretta.

La grana stipendi

Non è la prima volta che il Como Calcio ha difficoltà con gli stipendi dei propri tesserati. I precedenti sono del 2004, 2010 e 2012. Il 2004 fu l’anno cruciale, quando il tutto sfocio’ nel fallimento del Como Calcio S.p.a. sommerso da debiti quantificati in oltre 16 milioni di euro, di cui ben 2 milioni 387mila euro erano i crediti privilegiati dei giocatori che sono stati tesserati con la squadra azzurra.

Como, ancora paura dopo il fallimento del 2004

Giornata dedicata all’impiantistica sportiva

Mentre il procuratore federale penalizzava il Como Calcio ed i suoi rappresentanti, allo stadio Olimpico di Roma andava in scena la giornata dedicata all’impiantistica sportiva nell’ambito delle strategie finalizzate alla crescita dello sport nazionale organizzata da Coni e Lega Pro. Nel pomeriggio si è parlato in modo dettagliato della nuova legge sugli impianti varata dal Governo Letta. “Grazie alla nuova legge ci sono tempi certi e procedure semplificate – ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò – L’accordo con la Lega Pro ha una valenza eccezionale, ci sono tante richieste a livello strutturale. Ci sono tanti imprenditori che vogliono costruire: c’è necessità di forza, idee e coraggio perché non si può dipendere esclusivamente dal pubblico ma bisogna essere anche manager, altrimenti va fatto un passo indietro. Dobbiamo tirare fuori qualcosa di speciale per costruire una nuova mentalità”. Il numero uno dello sport italiano ha aggiunto che anche le grandi società di calcio di Serie A (che forse si aspettavano qualcosa di più dalla legge, ndr) ne possono comunque trarre un beneficio come la Roma che “utilizza l’opportunità della legge sull’impiantistica sportiva per andare a dama il prima possibile. E’ una legge che consente ad un imprenditore che vuole fare uno stadio di non essere impedito da vari lacci e lacciuoli”.