Ecco quanto spende l'Europa del calcio per i settori giovanili

L’ultimo a stupirsi è stato il ct della Nazionale, Antonio Conte, che ha deciso di fare un giro per i centri tecnici della Premier League. Il primo è stato quello…

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L’ultimo a stupirsi è stato il ct della Nazionale, Antonio Conte, che ha deciso di fare un giro per i centri tecnici della Premier League. Il primo è stato quello del Tottenham: “È un posto ideale per lavorare e per consentire ai giocatori di aumentare le proprie potenzialità”. Dal loro vivaio è uscito uno come Harry Kane, che a 21 anni è alla sua prima vera stagione in Premier League ha rifilato una doppietta agli odiati rivali dell’Arsenal e già lo considerano il nuovo Alan Shearer.

Il Barça spende anche 20 milioni l’anno

Non deve essere un caso se Conte abbia deciso di varcare la Manica. Ormai lo diciamo da tempo che in Italia si dovrebbe investire di più sui giovani. Già nel 1995, all’epoca dell’Ajax di Van Gaal, i Lancieri spendevano 2 miliardi di lire per le giovanili. Ma esattamente, quanti soldi spendono le squadre ogni anno nei propri vivai? E quanto sono avanti all’estero rispetto a noi?

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Basterebbe un dato, ma in uscita. In 11 anni la Masia, il centro tecnico del Barcellona, ha reso alle casse Blaugrana 112 milioni di euro per la vendita di giocatori addestrati in casa. Per non parlare di quelli rimasti, da Messi a Xavi e Iniesta (ovvero, il podio del Pallone d’oro 2011). Per rinnovare la Masia, il Barcellona ha speso 10 milioni di euro, che è quasi il doppio di quanto spende per esempio l’Inter, ferma a quasi 6 l’anno. Lo stesso Barça ogni anno arriva a firmare assegni che possono arrivare a 20 milioni l’anno, mantenendosi su una media di 15 per stagione. Le 20 di Serie A ne spendono circa 50. In tutto.

La Masia: una struttura da 68 milioni

Se la perfezione non esiste, il mitico centro tecnico Blaugrana ci va davvero vicino. Basta vedere com’è organizzato, nel dettaglio. Si va dai 5 campi in erba naturale ai 4 in quella sintetica, più uno specifico solo per i portieri. A questi si aggiungono un padiglione multiuso per basket e pallamano (il Barcellona è una polisportiva) e la Nuova Masia, che dal 2011 ospita il nuovo collegio di 4000 metri quadrati per i giovani ospiti del centro. Tutta la struttura è costata 68 milioni di euro, di cui 25 per l’opera di urbanizzazione. Per mantenere la struttura, che ospita 215 ragazzi, il Barcellona arriva in media a spendere fino al 6% del proprio fatturato (che ammonta a 530 milioni di euro), contro il 2-3% in media del nostro calcio.

La City Football Academy: 250 milioni per i giovani

Sempre esagerati, gli sceicchi. Ma almeno, non li si potrà accusare più di pensare solo alle stelle più care del mercato. Dopo la multa (leggerina, ma sempre multa) di 60 milioni di euro da parte della Uefa in materia di Fair Play Finanziario, il board del City ha deciso di investire in un nuovo centro tecnico. Il costo della cifra è monstre, anche se solo paragonato alla Masia: circa 250 milioni di euro. Ma la nuova City Football Academy è dotata di tutto, dai campi in erba e sintetici alle palestre, dedicati a 450 giocatori compresi tra gli 8 anni e quelli della prima squadra. Un modo per il City di tornare a rispettare i parametri del FFP: la Uefa non considera tra le passività gli investimenti fatti per stadi e strutture giovanili.

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Minima spesa, massima resa: il caso del Borussia Dortmund

Spendere tanto non significa per forza avere sempre massima resa. Chiaro che dal punto di vista tecnico l’investimento viene ripagato con un ricambio generazionale più stabile, si veda proprio il caso del Barcellona. Ma si può ottenere un risultato positivo anche spendendo 6 milioni di euro a stagione. Parliamo del Borussia Dortmund, squadra passata in pochi anni da rischio crac (nel 2006 il passivo era di 140 milioni) a giocarsi la seconda finale di Champions della sua storia nel 2013. In mezzo, c’è stata la volontà della dirigenza di investire sui giovani. Anche qui, il segreto è stato investire nel centro tecnico, puntando sull’alto tasso di tecnologia. Il BVB è diventato famoso negli ultimi anni per la Footbonaut, una stanza dove ci si allena con un pallone sparato a 100 km/h da una macchinetta: il giocatore sta al centro della stanza e deve indirizzare il pallone in un punto della parete di fronte a lui e che varia di volta in volta. Serve per allenare reattività, velocità di pensiero e di piede. Costo dell’operazione: 1 milione di euro.

I piani futuri della Juve: 40 milioni, giovani compresi

Dopo lo stadio di proprietà, la Juventus vuole essere all’avanguardia in Italia anche per quanto riguarda i giovani. Il progetto dei bianconeri ricalcherà quello del Manchester City, anche se il costo sarà minore. Il club di Andrea Agnelli prevede di spendere circa 40 milioni di euro. Dopo i 125 per lo Juventus Stadium, la Juve ha in mente di riqualificare la zona torinese della Continassa, adiacente allo stadio, per avere una nuova struttura che comprenda campi d’allenamento per prima squadra e giovanili (comprensivo di foresteria), oltre al nuovo liceo sportivo che ospiterà i ragazzi in età scolare. Il club bianconero è entrato in possesso ufficialmente dell’area e ha affidato in esclusiva a BSG, Beni Stabili Gestioni, società di gestione del risparmio, l’incarico per la costituzione di un fondo comune di investimento immobiliare, finalizzato allo sviluppo del progetto.