La Cina è vicina, recita un vecchio adagio. Di sicuro, lo sta diventando di più al nostro calcio. L’Asia è il mercato dove le nostre squadre stanno riversando le proprie recenti attenzioni. Dall’Inter di Thohir, al Milan (che dal 2010 ha un accordo con il Wanda Group per reperire investitori pubblicitari), passando per un nuovo player, la Roma di Pallotta. Che non si rivolge quindi solo agli Stati Uniti.
Gli auguri della Roma per il capodanno cinese
Da oggi, è possibile vedere in un video Daniele De Rossi fare gli auguri per il capodanno cinese. In cinese. E con lui, il compagno di squadra Radja Nainggolan. Non è però uno scherzo, o una goliardata girata durante un ritiro. Si tratta dello spot promozionale di Roma-Parma, che verrà trasmessa in Cina, su China Central Television. Una precisa scelta promozionale, quella della Roma, che ha piazzato il colpo cinese proprio a ridosso dell’inizio del capodanno cinese, previsto per giovedì prossimo.
Un impegno che passa anche attraverso i social network. La Roma ha infatti inaugurato il proprio account su Sina Weibo, il sito di microblogging in lingua cinese e inglese più in voga nel Paese (anche perché è l’unico che accetta di essere monitorato dal governo di Pechino). “Abbiamo molti supporter appassionati in Cina e non vediamo l’ora di comunicare direttamente con loro tramite Sina Weibo e numerose iniziative. Ci impegniamo a creare una vera e propria connessione con i tifosi cinesi tramite attività personalizzate a Roma, in Cina e sui social network”, ha spiegato il ceo della Roma, Italo Zanzi. Per l’occasione, la Roma indosserà anche una maglia con una scritta in ideogrammi, sempre pensata per il capodanno cinese.
Il ricco piatto asiatico
Non è la prima volta che una squadra italiana indossa una casacca con scritta cinese. La prima fu l’Inter, che nel 2005 sfoggiò una maglia con la traduzione cinese dello sponsor Pirelli. Un’iniziativa che nel nostro campionato non ha avuto grande seguito. Perché in Italia non c’è una rete, una sovrastruttura che supporti tutti i club di un medesimo campionato. Non è un caso che per le squadre inglesi sia diverso. Se nel 2003 il nostro calcio era il primo in Europa per risultati e soldi, oggi le cose sono cambiate. La Premier League ha saputo sfruttare il suo modo di fare impresa a livello internazionale, aprendo un ufficio a Hong Kong e supportando i club: il solo Manchester United ha realizzato ricavi commerciali per 236 milioni di euro. Qui sono presenti pure Real Madrid e Bayern Monaco: i tedeschi stanno già lavorando per sbarcare con un secondo ufficio cinese a Shanghai.
La Cina rappresenta la nuova frontiera del marketing, assieme all’India, dove si appena concluso un campionato di calcio avviato anche grazie ai soldi di alcuni club europei come Atletico Madrid, Fiorentina e Feyenoord. In Cina non si punta però sul calcio giocato, vista la presenza di squadre che investono ingenti somme, come il Guanghzou affidato a Marcello Lippi e capace di portare gente come Diamanti e Gilardino. Così si punta su immagine e prodotti.
L’Italia punta all’Asia, ma senza una sovrastruttura
A differenza della Premier, però, in Italia le squadre si muovono singolarmente o, alla massimo, a blocchi. La Roma punta sul capodanno cinese per dare il via al programma di aumento di ricavi commerciali (leggi l’analisi di Calcio&Finanza). La Juventus ha una versione in cinese del sito ed ha inaugurato uno store monomarca in Giappone. L’Inter, così come il Milan, è invece nelle mani di Infront, l’advisor dei diritti tv italiani che si occupa anche delle strategie di marketing di alcuni club di Serie A. L’acquisto dell’azienda da parte del magnate cinese Wang Jianlin potrebbe aprire nuove vie al marketing asiatico, soprattutto in Cina. In questo senso, il nostro movimento ha ancora molto da imparare. La stessa Inter, nel 2012, studiò assieme a Nike una maglia rossa, ovvero con il colore più in voga in Cina. Nonostante l’iniziativa, molte di quelle casacche restarono invendute negli store cinesi, tanto che finirono su internet a prezzo di saldo. E nel 2013, i nerazzurri guadagnarono 3 milioni di euro dalla tournée estiva, contro i 14 del Manchester United. Dunque la strada è ancora lunga ma imparare il cinese, come sta facendo la Roma, è un buon inizio.
Alessandro Oliva