Everton – L’Everton è stata una delle sorprese di questa edizione della Deloitte Money League. I Blues di Liverpool hanno fatto grandi progressi sotto la guida di Roberto Martinez la scorsa stagione, un risultato ulteriormente sottolineato dall’entrata nella Top 20 della speciale classifica.
L’Everton è nella parte alta della classifica per la seconda volta, la prima fu nel 2004-05, grazie a dei ricavi pari a 120.5 milioni di sterline. Il fatturato per l’esercizio chiuso al 31 maggio 2014 è stato il più alto nella storia del club, che ha contribuito a un profitto record di 28.2 milioni di sterline. I Blues sono stati aiutati da un aumento significativo delle entrate provenienti dai media, in particolar modo dal contratto triennale stipulato dalla Premier League per i suoi diritti televisivi con Sky e BT Sport. Si è passati, così, dai 55,7 milioni ai 88.5 milioni di questa stagione. Una cifra superiore a quella dell’intero fatturato dell’Everton dell’anno precedente.
L’Everton tenterà di rimanere nella Deloitte Money League anche il prossimo anno
La presenza media degli spettatori all’interno delle mura di Goodison Park, la tana dell’Everton, è stata di 37.732 persone, con 19,3 milioni di sterline di fatturato. L’84% in più rispetto ai rivali del Liverpool con un ricavo ben superiore ai 19 milioni di sterline. La necessità di un nuovo stadio ora diventa una priorità ed è molto probabile che i lavori per il nuovo impianto, il Walton Hall Park, potrebbero già partire entro la fine dell’anno.
Le entrate commerciali del club sono state, invece, pari a 12,7 milioni, il più basso della Premier League, meno della metà di quelle del Newcastle United, al penultimo posto. Il dato non è certo significativo dato che non tutti i club presentano figure commerciali annuali complete, nel caso dell’Everton il club ha esternalizzato le sue attività di merchandising a Kitbag. I progressi in Europa League e un buon finale di Premier League potrebbe portare ad ulteriori benefici agli sforzi dell’Everton di rimanere nella top 20 anche il prossimo anno.
Alberto Lattuada