“Nel 1966 avevo firmato un precontratto con l’Inter. Poi, però, l’Italia chiuse le frontiere agli stranieri e non andai a Milano”. Franz Beckenbauer è arrivato ad un passo dalla maglia dell’Inter. Kaiser Franz, bandiera del Bayern Monaco e pilastro della Germania, racconta alla Bild il ‘quasi trasferimentò al club nerazzurro.
“Prima del Mondiale del 1966 firmai un contratto con l’Inter, avrei guadagnato l’incredibile cifra di 900.000 marchi (circa 450.000 euro). In quel periodo, era possibile solo in Italia, che era il fulcro del calcio”, racconta Beckenbauer, che all’epoca aveva 21 anni.
“L’Inter era al top con Giacinto Facchetti, Sandro Mazzola e un leggendario allenatore come Helenio Herrera. Il Bayern giocava nel piccolo stadio di Grünwalder Strasse, a Milano avevano l’enorme San Siro e quell’atmosfera mi affascinava. Volevo andare ad ogni costo“, racconta.
A far saltare tutto, però, fu il flop azzurro ai Mondiali d’Inghilterra ’66: il k.o. con la Corea del Nord e la conseguente eliminazione produssero conseguenze drastiche. “Ci fu lo stop all’ingaggio di calciatori stranieri, non fu possibile firmare il contratto e il preaccordo finì nella spazzatura», dice Beckenbauer, che venne contattato anche dal Milan: “Ma il blocco durò anni e non ho mai potuto giocare per un club italiano”.
Rimpianti? “No, alla fine non mi dispiace. Sono soddisfatto della mia vita”. E, ovviamente, anche del palmares: Beckenbauer, campione d’Europa nel 1972 e del mondo nel 1974, con il Bayern ha finito per vincere 5 edizioni della Bundesliga, 4 Coppe di Germania, 3 Coppe dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe e 1 Coppa Intercontinentale. A livello individuale, fanno da cornice 2 Palloni d’oro.
Il pensiero di Sandro Mazzola
“Mi ricordo bene quando Beckenbauer doveva arrivare all’Inter, sembrava tutto fatto ma poi la Federazione italiana bloccò tutto. Fu un brutto colpo per la società, con lui sono sicuro avremmo allungato il nostro ciclo di vittorie”.
Sandro Mazzola torna così sul mancato approdo di Fanz Backenbauer a Milano nel 1966. “Lui era un giocatore che faceva la differenza -sottolinea Mazzola all’Adnkronos-, sia a livello tecnico che di personalità e sarebbe stato un grande acquisto per la nostra squadra, che aveva vinto tutto negli anni precedenti, aveva vinto tutto ma era in fase calante, infatti negli anni successivi non riuscimmo a conquistare più nessun trofeo”.
Fabio Colosimo