Il proprietario del Ludogorets Razgrad, Kiril Domuschiev, ha dichiarato, alla luce della storica qualificazione del suo club alla fase a gironi della Champions League, che farà tutto quanto in suo potere per ottenere il permesso di giocare le partite casalinghe al National Stadium Vasil Levski di Sofia.
Una qualificazione roccambolesca, a scapito dei rumeni dello Steaua Bucarest, concretizzata dalle parate del difensore Cosmin Moti. Dopo l’espulsione al 119′ del portiere Vladislav Stoyanov, il difensore del Ludogorets è andato, infatti, tra i pali per la lotteria finale dei rigori bloccando due penalty decisivi ai più blasonati rumeni.
E’ apparso subito chiaro che lo stadio Vasil Levski non potrà ospitare le gare interne di Champions League dei bulgari, in quanto è classificato dalla UEFA come categoria 3 e non in categoria 4 come chiesto dal proprietario del Ludogorets, che tenteranno di migliorare l’impianto per non essere costretto a giocare o in Romania o in Macedonia. “Se la UEFA ce lo permetterà giocheremo a Sofia, in caso contrario (giocheremo) in Romania o in Macedonia“, ha detto Domuschiev. “Speriamo di giocare qui perché lo stadio sarà pieno. Io ei miei colleghi ci occuperemo del miglioramento strutturale dello stadio. Non c’è modo di aspettare i soldi da parte dello Stato. Cercheremo con i nostri mezzi di realizzarlo“.
“I biglietti in Champions League saranno più costosi perché avremo enormi costi in questo torneo. Per i bambini ed i meno abbienti avremo però dei costi speciali per sostenerli”. Inoltre Domuschiev ha detto che ognuno dei suoi giocatori riceverà un bonus di 100.000 euro. Ha anche scherzato sul fatto che uno degli stand dello stadio del club a Razgrad sarà ridenominato in onore dell'”eroe” Moti. “Naturalmente Moti riceverà un bonus speciale. Ora costruiremo un nuovo stadio a Razgrad ed uno degli stand verrà battezzato in onore di Moti. Lui è un eroe non solo per Ludogorets, ma per anche per la Bulgaria“, ha concluso Domuschiev.
Alberto Lattuada