L’uomo che ha inventato lo spray rivoluzionario che utilizzato a Brasile 2014 per mantenere le barriere difensive a debita distanza, 9.15 metri, dalla palla durante i calci piazzati dice di non avere alcun interesse immediato a fare soldi e vuole solo che la sua invenzione possa essere ripresa a livello globale. Quattordici anni dopo la sua prima volta a Belo Horizonte nel 2000 nel corso di un torneo juniores, lo spray, che scompare dopo un minuto, si è dimostrato una delle grandi storie di successo della Coppa del Mondo. “Non avevo l’ambizione commerciale”, ha detto Heine Allemagne, l’inventore. “Forse ci sarà qualche lato finanziario, ma che può venire più tardi, ora voglio solo che il prodotto sia perfetto per il calcio. Volevo aiutare gli arbitri a mantenere la disciplina. I tempi per calciare una punizione sono scesi da 48 secondi a circa 20 secondi, ci sono meno cartellini gialli e rossi e più gol su calcio di punizione, non da ultimo, i giocatori rispettano la linea”.
Quattordici anni di attesa
Anche se lo spray è stato utilizzato per molti anni in Sud America, questa è la prima volta che è stato visto in un grande torneo internazionale. La FIFA ha preso in consegna 320 lattine per la Coppa del Mondo per 64 partite. Nel 2012 la FA Board ha autorizzato il prodotto ad essere utilizzato a livello internazionale a seguito delle prove in 18.000 match professionistici, poi la FIFA lo ha testato lo spray durante i campionati del mondo Under-17 e Under-20 nel 2013 ed è stato utilizzato anche nella Coppa del Mondo per club, prima di essere presentato al torneo iridato più importante. Tuttavia, Allemagne ha detto ai giornalisti che il presidente della Fifa Sepp Blatter e il segretario generale Jerome Valcke sono stati ossi duri da convincere. “Blatter era scettico all’inizio, ma poi si è reso contoche questo ha risolto un problema del calcio. Alcune persone non hanno pensato che non fosse un deterrente sufficiente o necessario per tenere la gente dietro la linea. Ma hanno cambiato idea”.
Il suo inventore
Allemagne è nato e cresciuto nello stato di Minas Gerais, dove oggi di disputerà la semifinale tra Brasile e Germania. Quando ebbe l’idea stava lavorando stava lavorando in TV, alla graphic design, e da dilettante appassionato calciatore ha detto di sentirsi irritato per le perdite di tempo e per i continui sconfinamenti sui calci piazzati. “Sono solo un volto nella folla, qualcuno di Minas Gerais, che ha affrontato un problema secolare. Letteralmente un sogno che si avvera vedere il “9.15 Fair Play”, il nome del dispositivo, utilizzato in questa Coppa del Mondo guardata da miliardi di persone in tutto il mondo. Il viaggio per arrivare qui ha avuto le sue sfide, ma alla fine è stato estremamente gratificante. Spero che il 9.15 Fair Play possa continuare ad aiutare gli arbitri di tutto il mondo, in tutti i livelli di calcio, e migliorare l’efficienza del gioco”.
Alberto Lattuada