“In riferimento all notizia apparsa circa un’offerta di un gruppo russo per la S.S. Lazio, la Società fa presente che questa è falsa e destituita di ogni fondamento”. Così il club biancoceleste ha smentito, attraverso il proprio sito internet, l’indiscrezione giornalistica che voleva il presidente Claudio Lotito in procinto di cedere la proprietà a un non ben definito gruppo russo. Calcio&Finanza ha voluto fare analizzare brevemente le squadre più ricche del campionato russo per capire a cosa i biancocelesti avrebbero potuto ambire qualora la notizia fatta circolare in mattinata da sportmediaset.it fosse risultata veritiera.
I top club russi
La Premier League russa ha visto un consistente aumento del proprio business negli ultimi anni, sostenuto in particolr modo dai petrodollari russi, proprio come tutte le altre leghe sportive professionistiche del paese. La FC Anzhi Makhachkala non è ancora diventato uno dei club di maggior successo della Russia, ma è riuscito ad far arrivare giocatori del calibro di Samuel Eto’o tra le proprie fila. L’Anzhi si fonda sui soldi del suo proprietario, il miliardario Suleyman Kerimov, che dopo Samuel Eto’o ha portato in Russia tra gli altri Guus Hidding, Christopher Samba, Yuri Zhirkov e Lassana Diarra.
FC Zenit San Pietroburgo è il club russo di maggior successo degli ultimi anni grazie ai soldi della Gazprom che nel 2009 hanno permesso di far sedere sulla panchina Luciano Spalletti divenendo, da allora, una forza della natura in campionato. Ha vinto gli ultimi due campionati annoverando tra le sue fila grandi giocatori come il portoghese Bruno Alves.
La Dinamo Mosca e’ una squadra che vanta un sacco di acquisti di ottimo spessore, ma che ultimamente non la hanno ripagata. Nel corso delle ultime stagioni il miglior risultato della Dinamo è stato il quarto posto, ma il denaro non è di certo stato un problema per il club, che ha investito 19.000.000 per far firmare Balázs Dzsudzsák dall’Anzhi e altri otto milioni di euro per Christian Noboa. Forse il più famoso giocatore è l’ex Schalke l’attaccante Kevin Kuranyi, che si dice sia costato al club 12.000.000. La Dinamo non è sostenuta da un proprietario miliardario, ma invece è di proprietà di una delle più grandi banche di Russia, la VTB.
FC Spartak Moscow, altro club russo di proprietà di un miliardario, sponsorizzata dal gigante petrolifero Lukoil, che ha un sacco di storia alle spalle ed è uno dei club russi di maggior successo con all’attivo 12 campionati. Oltre ad avere alcuni grandi giocatori, il club sta progettando di usare la sua riserva di cassa per costruire al più presto il proprio nuovo stadio. Il loro miglior giocatore è forse il brasiliano Welliton, che è stato capocannoniere della Russian Premier League per ben due volte; altri giocatori importanti sono Jose Manuel Jurado, Kim Källström e l’irlandese Aiden McGeady, per il quale sono stati spesi 9.500.000, la più alta cifra mai ricevuta da un club scozzese.
Il CSKA Mosca ha vinto nel 2005 la Coppa UEFA e vanta anche una potenza finanziaria notevole, detto questo la squadra non si vanta di avere grandi fuoriclasse come le sue controparti più ricche. E’ forse l’ironia del caso che vuole il campionato più potente a livello finanziario del mondo sia guidato da un club che al momento non ha molto denaro come invece le altre sue sorelle.
La fuga degli oligarchi
In Russia il calcio è ancora una specie di giocattolo nelle mani dei suoi magnati che comprano squadre di calcio solo per avere uno status symbol da sfoggiare. E’ certo che gli investimenti e la voglia di far tornare il calcio russo ai livelli dei gloriosi anni ’80 ci sono, ma sembra proprio che gli oligarchi ex sovietici stiano tentando, come fatto prima dalle loro stelle del pallone, di allontanarsi dalle terre natie per trovare i successi sportivi al di là della propria frontiera, come fatto a suo tempo da Abramovich ed Usmanov, che in Gran Bretagna hanno trovato il successo tanto sperato.