Bologna, bilancio ancora in rosso: da Saputo 100 milioni in tre anni

Joey Saputo supera la cifra tonda per gli investimenti effettuati nel Bologna. L’imprenditore canadese, infatti, ha versato poco più di 100 milioni di euro nella società rossoblu, che ha chiuso…

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Joey Saputo supera la cifra tonda per gli investimenti effettuati nel Bologna. L’imprenditore canadese, infatti, ha versato poco più di 100 milioni di euro nella società rossoblu, che ha chiuso l’esercizio al 30 giugno 2017 ancora in rosso.

Più precisamente, Saputo ha versato nel Bologna 100,1 milioni di euro. Inizialmente nella cordata insieme a Tacopina, poi da solo. L’11 settembre 2014, in seguito all’acquisizione della maggioranza del club emiliano, era stata effettuata la prima ricapitalizzazione da 11,8 milioni di euro in due tranche (prima 6 milioni, poi 5,8). Il 13 marzo 2015, l’Assemblea straordinaria dei Soci ha deliberato un secondo aumento di capitale scindibile da complessivi 25 milioni di euro.

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(Insidefoto.com)

Il 28 ottobre 2015, nel corso già dell’esercizio 2015/16, la BFC 1909 Lux SPV Sa (holding con cui Saputo controllo il Bologna) ha proceduto alla sottoscrizione di un nuovo aumento di capitale, approvato dall’assemblea straordinaria dei soci in pari data, per 34.955.235 euro. Infine, nel corso dell’esercizio 2016/17 il Bologna ha “beneficiato di versamenti in c/capitale da parte della Controllante BFC 1909 Lux SPV Sa per 28,35 milioni di euro”, si legge nella Relazione sulla Gestione del bilancio al 30 giugno 2017.

E non è finita, perché la società rossoblu avrà ancora bisogno di apporti di liquidità da parte di Saputo per circa 31 milioni di euro, come il CdA del club ha già fatto presente allo stesso azionista di maggioranza.

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Joey Saputo, presidente del Bologna (foto Insidefoto.com)

Il bilancio dell’esercizio chiuso al 30 giugno 2017 ha evidenziato per il Bologna una perdita pari a 15,9 milioni di euro, in miglioramento rispetto al -32,6 milioni del 2016. I ricavi hanno toccato quota 73 milioni di euro, in aumento per circa 19 milioni rispetto ai 54,1 milioni del 2016 grazie alla crescita nei proventi pubblicitari (da 4 a 6 milioni di euro), nei ricavi da diritti tv (da 34 a 35,8 milioni di euro), nei ricavi da cessione temporanea calciatori (da 300mila a 1,7 milioni di euro) e nelle plusvalenze (passate da 999 euro a 13,8 milioni, con la sola cessione di Diawara al Napoli per 13,6 milioni che ha garantito una plusvalenza da 12,9 milioni di euro).

Stabili i costi, cresciuti di 1,9 milioni di euro rispetto al 2016 (da 85,7 a 87,6 milioni di euro): i costi del personale sono calati da 46,8 a 46,1 milioni di euro, mentre sono cresciuti gli ammortamenti per i diritti pluriennali dei calciatori (da 14,3 a 16,2 milioni).