Diritti tv del calcio, il ministro Lotti: "Cambiare la legge"

Il Governo presenterà in ottobre al Parlamento un pacchetto sport all’interno del quale ci sarà il cambiamento della legge sui diritti tv del calcio.

Lo ha confermato il ministro dello spot…

Lotti consulente Empoli

Il Governo presenterà in ottobre al Parlamento un pacchetto sport all’interno del quale ci sarà il cambiamento della legge sui diritti tv del calcio.

Lo ha confermato il ministro dello spot Luca Lotti che oggi su Il Sole 24 Ore dà un quadro della situazione chiaro.

Si tratta dell’obiettivo più ambizioso del 35enne ministro con un passato da giocatore dilettante: riformare la Melandri-Gentiloni che dal 2008 è in vigore e regola i rapporti tra Lega calcio, tv, società sportive.

Il dossier sarà messo a punto nelle prossime settimane. Ancora non ci sono novità. Non ci sono ancora indicazioni chiare ma solo orientamenti.

In base a quanto dichiarato da Lotti i criteri di ripartizione dovranno tenere conto dei risultati sportivi degli ultimi anni, in modo che il risultato economico sia legato anche ai punti fatti.

Ma per muoversi Lotti aspetta “una governance solida in Lega Calcio”.

“Il Governo e quello precedente hanno investito 3 miliardi nelle infrastrutture scolastiche, comprese palestre e attrezzature sportive, nell’ambito dei provvedimenti sulla buona scuola” ha ricordato Lotti.

Lo stesso ministro ha rivelato di voler portare le Olimpiadi invernali in Italia dopo i mondiali di sci a Cortina (2021).

Nel frattempo, tra i grandi eventi ha ricordato i mondiali di pallavolo del prossimo anno e la Ryder cup a Roma nel 2022.

Lotti ha poi ribadito di considerare un errore l’aver rinunciato alla candidatura di Roma per le Olimpiadi 2024, ma di aver messo nel mirino quelle del 2026, per realizzare i giochi nel Tirolo, in tandem con l’Austria.

«È un progetto a cui stiamo lavorando, che coinvolge città importanti  come  Trento, Bolzano e Innsbruck», dice Lotti. Due Paesi dell’Unione  europea, dunque, collaboreranno per valorizzare un territorio  con un’ottica transnazionale. Per  la prima volta