La Champions alla Bocconi: "Milano ospiterà 70 mila turisti per la finale"

Finale Champons league Milano aspetti economici. Settantamila turisti, 40mila tifosi stranieri, 700 pullman diretti a San Siro, 42 telecamere per catturare in diretta ogni istante della partita: Milano è pronta…

Finale Champons league Milano aspetti economici

Finale Champons league Milano aspetti economici. Settantamila turisti, 40mila tifosi stranieri, 700 pullman diretti a San Siro, 42 telecamere per catturare in diretta ogni istante della partita: Milano è pronta ad accogliere la finale di Champions League. Gli occhi del mondo guarderanno San Siro che tornerà, anche se solo per la notte del 28 maggio, a respirare il profumo del grande calcio. E il capoluogo lombardo, tra poco più di due settimane, dovrà dimostrare di saper gestire l’organizzazione di uno dei più importanti eventi sportivi dell’anno.

Nel convegno “The value of UEFA Champions League Final”, organizzato dall’università Bocconi di Milano, che ha durante il convegno ha ospitato anche la stessa Coppa, si è raccontato del lavoro dietro le quinte della finale.

Uno dei nodi cruciali che Milano ha dovuto affrontare è stato l’ammodernamento dello stadio San Siro. Per ‘svecchiare’ San Siro, sono state rimosse le barriere sugli spalti, abbassati i divisori del primo anello ed è stata riassettata la tribuna rossa. In tutto lo stadio è stata introdotta una nuova segnaletica e sono stati i rifatti servizi, per poter offrire ai 40 mila tifosi stranieri e 30 mila altri ospiti attesi, il miglior spettacolo possibile.

A determinare se sarà un successo per Milano però è la mobilità. Nel giorno della finale sono attesi 70mila turisti e il Comune ha come principale sfida quella di garantire l’accesso e il deflusso dallo stadio.

La finale è anche il coronamento della programmazione sportiva dei club. Nel convegno organizzato alla Bocconi, l’ad della Juventus Beppe Marotta ha spiegato quali fattori permettono di centrarla: “Non sono fondamentali i top player, giocatori con stipendi importanti ma che non necessariamente fanno la differenza. Determinanti sono i top class come Messi, Ronaldo, Iniesta e Buffon. Giocatori che spostano gli equilibri. La Champions ha un fattore di imprevedibilità mentre nei campionati nazionali vince la squadra migliore”.

Mentre Raul Sanllehi, director of football del Barcellona, ha racconta la ricetta del club spagnolo: “Ci vuole equilibrio del gruppo. Serve un gruppo importante intorno ai grandi giocatori. Costruiamo un rapporto stretto con i calciatori, ottenendo da loro il meglio”.

Pierluigi Collina ha regalato un sorriso alla platea di studenti raccontando un aneddoto della finale di Barcellona: “Io maniaco del controllo, mi sono reso conto pochi minuti prima della partita che mancavano le bandierine elettroniche rimaste in albergo. Ci salvò un agente della polizia di Barcellona. Sarebbe stato un disastro”. Per ora Milan e Inter dovranno restare a guardare, sperando di potersi risollevare presto come auspicato anche dal l’ad Adriano Galliani: “Speriamo quanto prima di giocare una finale e vincere e a tenere in alto il nome di una città”.