Stadi Russia 2018, si ricorrerà ai lavori forzati?

Per costruire gli Stadi Russia 2018 si pensa ai lavori forzati. No, non stiamo parlando di lavori forzati in senso figurato, per dire di ritmi forsennati da rispettare per garantire la consegna…

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Per costruire gli Stadi Russia 2018 si pensa ai lavori forzati. No, non stiamo parlando di lavori forzati in senso figurato, per dire di ritmi forsennati da rispettare per garantire la consegna degli impianti. In vista di Russia 2018 le autorità russe stanno riflettendo sull’opportunità di usare il “labor plan” carcerario per abbattere i costi di costruzione dei nuovi impianti.

“Sarà utile nel senso che ci sarà la possibilità di acquisire i materiali da costruzione per un prezzo più basso, inferiore a quello c’è attualmente sul mercato“. Questo ha sostenuto Alexander Khinshtein parlamentare del partito di governo Russia Unita all’Associated Press. “Oltre a questo potremo reimmettere i prigionieri nel mondo del lavoro, il che è molto positivo”.

Ufficialmente il “Prison Service” russo – da anni contestato per le condizioni lavorative imposte ai carcerati – non ha commentato le dichiarazioni del parlamentare, anche se il vice direttore Alexander Rudy ha detto al quotidiano economico Kommersant che la sua agenzia è costretta a utilizzare i prigionieri per “attività che, diciamo, non risultano attraenti per il cittadino comune“.

I diritti dei lavoratori sono una questione scottante per la Coppa del Mondo FIFA, con il comitato organizzatore già sotto pressione a causa dell’alto tasso di decessi tra i lavoratori migranti che si stanno occupando degli impianti di Qatar 2022.

Alla domanda circa i piani russi sull’utilizzo del lavoro carcerario, portavoce FIFA Delia Fischer ha detto al AP: “Non abbiamo ancora ricevuto alcuna informazione sull’utilizzo dei piani sociali per questo scopo, quindi per il momento no comment”.

L’ipotesi di ricorso al lavoro carcerario da parte della Russia arriva in un momento in cui il bilancio della Coppa del Mondo di 637,6 miliardi di rubli (12,7 miliardi dollari) è sotto pressione dopo che il rublo è sceso di valore rispetto allo scorso anno, rendendo i materiali importati più costosi.

Il rublo ha recuperato gran parte del suo valore perduto quest’anno, ma è ancora in un’area di valore di un terzo in meno rispetto al dollaro se paragonato all’inizio del 2014, prima che le sanzioni internazionali e il calo del prezzo del petrolio intaccassero l’economia russa.

Khinshtein ha affermato che il suo piano per impiegare i prigionieri era “naturalmente” un espediente del governo a titolo di “sostituzione di importazione” per coprire il valore delle importazioni costose.

I lavoratori continuerebbero a vivere nei loro campi di prigionia e sarebbero trasportati al loro posto di lavoro ogni giorno. Un salario tipico per un detenuto su questi progetti potrebbe essere di 15.000 rubli (300 dollari) al mese, ha anche affermato Khinshtein, aggiungendo che comunque non ci sarebbero ancora piani specifici.