Marina Berlusconi: fase delicata per il Milan, si impone il silenzio

“E’ una fase molto delicata, si impone il silenzio”. Così il presidente di Fininvest, Marina Berlusconi, ha risposto a margine dell’assemblea della Mondadori ai giornalisti che gli chiedevano sviluppi sulle trattative…

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“E’ una fase molto delicata, si impone il silenzio”. Così il presidente di Fininvest, Marina Berlusconi, ha risposto a margine dell’assemblea della Mondadori ai giornalisti che gli chiedevano sviluppi sulle trattative relative alla cessione di parte delle quote del Milan e in particolare sulla cordata guidata dal broker thailandese Bee Taechaubol. “Sono state dette tante cose inesatte e non vere: è una fase delicata, il silenzio è d’obbligo”, ha aggiunto la figlia di Silvio Berlusconi, riferendosi alla ridda di indiscrezioni delle ultime settimana.

I prossimi giorni saranno infatti cruciali per il Milan. Domenica è atteso in Italia Mr Bee, martedì è in agenda l’assemblea degli azionisti, che dovrà approvare un bilancio 2014 chiuso con una perdita record di 92 milioni nel 2014, mentre mercoledì arriverà la decisione della Fondazione Fiera sul progetto del nuovo stadio rossonero al Portello, nel duello col progetto Magnete (clinica privata, centro musicale, polo scientifico interattivo) del gruppo Prelios.

La partita più importante dipende più che mai da Silvio Berlusconi, chiamato a dare il via libera alla cordata del Mister Bee di Bangkok oppure a bocciarla, per privilegiare l’ancora misterioso consorzio cinese in gara. Secondo Repubblica, infatti, quello rappresentato dall’uomo d’affari di Hong Kong Richard Lee sembra ormai uscito dalla corsa.

Taechaubol ha confermato ieri che stringerà i tempi. Secondo fonti legali, il contratto con cui diventerebbe il nuovo proprietario del Milan ha superato l’esame dei suoi avvocati londinesi. Il broker vuole la maggioranza in tempi brevi: subito il 30%, per poi raddoppiare la quota con un aumento di capitale riservato. Valuta il club attorno al miliardo di euro (compresi i debiti sui 230 milioni) e ha delineato il piano industriale per rientrare dall’investimento: oltre al classico merchandising, con l’Asia al centro, prevede scuole calcio targate Milan, per i figli della nuova borghesia asiatica.

Con Taechaubol, tra gli investitori ci sarebbero un cinese, un arabo e soprattutto il fondo d’investimento sportivo Doyen, che fa capo al portoghese Nelio Lucas e che partecipa al controllo dei cartellini di calciatori come Falcao. Fondo che in prima battuta sembrava facesse parte della cordata di Richard Lee.

Nei piani di Taechaubol, Berlusconi resterebbe ancora per 5 anni, quanto meno in veste di presidente onorario. Anche Galliani e Barbara Berlusconi verrebbero confermati nei ruoli di ad sportivo e commerciale. Se però dal punto di vista finanziario il padrone non ha dubbi sulla scelta thailandese, è tentato dalla cordata cinese per motivi politici.