Eredità Agnelli, giornata cruciale: John Elkann depone in aula

A Ginevra si svolge una delle udienze chiave per il contenzioso sull’eredità di Marella Caracciolo, vedova dell’Avvocato, fra i tre fratelli Elkann e la madre Margherita Agnelli.

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John Elkann (Foto: LUCA BRUNO/POOL/AFP via Getty Images)

Quest’oggi si preannuncia una giornata cruciale per il contenzioso in merito alla eredità di Marella Caracciolo, vedova dell’Avvocato Gianni Agnelli, nato fra la figlia Margherita Agnelli e i figli John, Lapo e Ginevra Elkann.

Come riporta l’edizione odierna di MF-Milano e Finanza, nella mattinata odierna, davanti ai giudici svizzeri di Ginevra, si presenterà per la prima volta John Elkann. Un momento chiave per il contenzioso con la madre che ha fatto entrare nella vicenda anche il controllo della Dicembre, la cassaforte di famiglia che controlla Exor, che a sua volta è reggente di tutto l’impero della famiglia Agnelli-Elkann, comprese Juventus e Stellantis, da cui Margherita Agnelli è esclusa in virtù dell’accordo transattivo da 1,3 miliardi di euro firmato nel 2004 con la madre Marella.

Le parole dell’erede designato insieme con i fratelli Lapo e Ginevra dalla nonna Marella Caracciolo – proprio in forza del patto successorio che escludeva la figlia dalla quota di legittima – saranno estremamente importanti per far pendere da una parte o dall’altra la decisione dei giudici. Il riserbo sui contenuti della testimonianza è totale ma John potrebbe entrare nel merito sia degli accordi del 2004 sia di quanto accaduto negli anni sino alla morte della nonna, avvenuta nel febbraio 2019.

Dal canto loro, invece, i legali di Margherita Agnelli cercheranno di far entrare nel processo civile svizzero le risultanze delle indagini penali di Torino che hanno ricostruito l’effettiva residenza di Marella Caracciolo collocandola in Italia e non invece in Svizzera almeno dal 2010. E proprio per questo l’accordo del 2004 non ha validità, visto che la legge italiana non riconosce questo tipo di documenti, al contrario di quella svizzera.

I pm indagano per frode fiscale e truffa ai danni dello Stato i fratelli Elkann, il commercialista Gianluca Ferrero (presidente della Juventus), il notaio svizzero Urs von Grünigen, e adesso anche il notaio torinese Remo Morone per falso ideologico in atto pubblico, per le tasse non pagate sul patrimonio estero di Marella Agnelli, comprese quelle di successione.

L’udienza di oggi è parte di un procedimento civile avviato nel 2015 da Marella Caracciolo per vedere confermata dalla giurisdizione svizzera la piena validità dell’accordo transattivo del 2004. Una richiesta alla quale Margherita si è opposta, chiedendo a sua volta che il patto successorio e l’accordo transattivo vengano invalidati e resi nulli, anche per ragioni formali. Con la morte della nonna la causa è proseguita in capo agli eredi John, Lapo e Ginevra.

Inoltre, sempre Svizzera c’è un secondo filone civile, pendente a Thun, nel quale i tre fratelli Elkann vogliono che venga riconosciuta la loro qualità di eredi sulla base dei testamenti lasciati dalla nonna che però vengono contestati nella loro validità e nella loro forma dalla madre, sia in Svizzera sia in Italia.

Infine, la causa di Ginevra è importante anche perché da essa può dipendere l’esito della causa civile pendente a Torino dal 2022 con la quale la figlia dell’Avvocato vuole ottenere l’invalidità della successione svizzera della madre e anche l’annullamento dei contratti del 2004 sull’eredità del padre.

Il tribunale piemontese a fine 2023 si era pronunciato per lo stop al procedimento, che doveva rimanere in attesa della sentenza di Ginevra. Ma la Cassazione ha annullato tutto stabilendo che il tribunale spieghi nel concreto le motivazioni per le quali il procedimento va sospeso. In sostanza ha ordinato di entrare nel merito della questione più delicata: dove era residente Marella? Se lo era in Italia il procedimento torinese potrebbe proseguire. E proprio per questo la conclusione del dibattimento di Ginevra riveste un ruolo chiave nella vicenda.