Dopo le delusioni in campo e le polemiche fuori dal terreno di gioco, Roberto Mancini e il suo staff sono pronti a lasciare definitivamente l’Arabia Saudita per tornare in Italia, dove era stato commissario tecnico prima di accettare l’offerta saudita da 25 milioni. Come riportato dalla Gazzetta Dello Sport, Solo una settimana fa, dopo la sconfitta contro il Giappone, la federazione calcistica di Riad sembrava ancora sostenere il tecnico. Tuttavia, il successivo pareggio contro il modesto Bahrein ha cambiato la situazione.
A complicare ulteriormente le cose, c’è stato il duro confronto con un tifoso, a cui Mancini ha risposto con un plateale insulto, seguito dalla discussione con un giornalista giapponese che lo aveva provocato sul suo ingaggio: «Vuoi vedere il mio conto in banca?», aveva replicato. Alla fine, il divorzio era inevitabile, tanto che la televisione di stato ha annunciato che la federazione stava negoziando la risoluzione del contratto.
L’uscita di scena prevede una clausola che si aggira intorno al suo stipendio annuale, tra i 25 e i 30 milioni, con le parti che stanno cercando un accordo finale, anche se sarà necessaria l’autorizzazione reale. Tuttavia, la famiglia Salman era occupata con un altro evento sportivo: il “Six Kings Slam”, con l’ultima sfida tra Djokovic e Nadal e la finale vinta da Sinner contro Alcaraz, uno dei tanti eventi utilizzati per promuovere l’immagine internazionale del Paese.
Il 2024 della nazionale saudita era cominciato nel peggiore dei modi, con l’eliminazione agli ottavi della Coppa d’Asia e le polemiche riguardanti l’uscita anticipata di Mancini durante i rigori contro la Corea del Sud. E ora la situazione è peggiorata ulteriormente. Dalla grande ambizione di guidare la squadra verso il Mondiale 2030, che l’Arabia Saudita spera di ospitare, si è passati alla paura di non qualificarsi per il torneo del 2026. La crisi è stata ufficialmente sancita dopo il pareggio contro il Bahrein, quando il presidente della federazione, Yasser Al Misehal, ha ammesso: «Dobbiamo chiedere scusa ai nostri tifosi, ottenere 2 punti in 3 partite casalinghe è inaccettabile e presto verranno prese delle decisioni».
La terza fase delle qualificazioni si è rivelata più difficile del previsto per i sauditi, con una sola vittoria contro la Cina, due pareggi (contro Indonesia e Bahrein) e una sconfitta contro il Giappone. Mancini ha chiuso al terzo posto nel girone, dietro a Bahrein e Australia. Le prime due squadre si qualificano direttamente al Mondiale, mentre le altre dovranno affrontare gli spareggi. Sebbene tutto sia ancora possibile, le aspettative erano ben diverse.
Quando nell’agosto 2023 Mancini lasciò improvvisamente la panchina della nazionale italiana, con cui aveva vinto l’Europeo ma mancato la qualificazione al Mondiale in Qatar, e venne accolto a Riad come una figura destinata a trionfare nella Coppa d’Asia 2027, nessuno si aspettava un declino così rapido. Oltre ai risultati deludenti, il rapporto tra l’allenatore e la squadra sembrava essersi logorato da tempo.
Ora è chiaro che il 14 novembre, quando ci sarà la sfida decisiva contro l’Australia a Melbourne, Mancini avrà già lasciato il suo incarico dopo meno di un anno e mezzo. L’Arabia Saudita, però, è determinata a ripartire in fretta. Tra i possibili successori si parla di Zinedine Zidane come sogno, mentre sono già stati contattati l’argentino Ramon Diaz, ex attaccante dell’Inter ora allenatore del Corinthians, e il francese Hervé Renard, che aveva già guidato la nazionale saudita, guadagnando un milione di stipendio e portandola al Mondiale del 2022.