Indagine ultras, da Calabria a Inzaghi: rischio squalifiche per i tesserati

La Procura FIGC avrà il compito di valutare le interazioni avute con i vertici del tifo organizzato. Per Inter e Milan, invece, non si va verso la responsabilità oggettiva nemmeno in caso di condanne.

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Davide Calabria (Foto: Marco Luzzani/Getty Images)

La maxi operazione delle forze dell’ordine che ha portato a 19 misure cautelari nei confronti dei vertici del tifo organizzato di Inter e Milan potrebbe avere delle conseguenze anche per alcuni tesserati delle due società calcistiche.

Infatti, se i due club non sono al momento indagati, nella giornata di ieri la Procura FIGC ha richiesto i fascicoli di indagini ai pm milanesi per verificare la condotta dei tesserati nei confronti del mondo ultras. Dalle prime intercettazioni sono emersi i nomi dell’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi, del capitano del Milan Davide Calabria e dell’ex nerazzurro, ora al PSG, Milan Skriniar.

Il lavoro degli inquirenti FIGC si concentrerà quindi sulle telefonate che vedono protagonista Inzaghi e sugli incontri tenuti da Skriniar e Calabria. A contare sarà il tenore delle conversazioni e soprattutto valutare se questi tre tesserati abbiano ricevuto o meno intimidazioni.

Inter Milan squalifiche – Cosa dice il codice di giustizia sportiva

Il codice di giustizia sportiva, fra le altre cose, regola i rapporti che i tesserati devono intrattenere con il tifo organizzato. All’articolo 25 si parla di «Prevenzione di fatti violenti». Oltre a vietare alle società di finanziare i gruppi organizzati, si precisa: «Durante le gare o in situazioni collegate allo svolgimento della loro attività, ai tesserati è fatto divieto di avere interlocuzioni con i sostenitori o di sottostare a manifestazioni e comportamenti degli stessi che costituiscano forme di intimidazione, determinino offesa, denigrazione, insulto per la persona o comunque violino la dignità umana».

In caso di violazione le sanzioni sono regolate dall’articolo 9, comma 1: oltre alle multe, la «squalifica di una o più giornate» (in caso di «particolare gravità, la squalifica non è inferiore a 4 giornate»); per i dirigenti «inibizione temporanea». Anche in caso di condanna da parte dei tesserati, a Inter e Milan non dovrebbe essere applicata la responsabilità oggettiva, e di conseguenza la detrazione di punti.