La finale di Champions League, in programma sabato sera, chiuderà l’attuale ciclo delle competizioni europee per club. Infatti, dalla prossima stagione, i tre tornei della UEFA vedranno aumentare le squadre partecipanti e cambiare format. In più, Champions ed Europa League garantiranno due gare in più nella loro prima fase.
Se a questo aggiungiamo il nuovo Mondiale per Club, voluto dalla FIFA di Gianni Infantino, che vedrà la partecipazione di 12 squadre europee (a rappresentare l’Italia ci saranno Inter e Juventus) nell’estate del 2025, ecco emergere i timori degli organizzatori delle leghe nazionali per una progressiva perdita di interesse dei tifosi verso i loro tornei. Senza dimenticare che gli stessi tecnici e giocatori delle squadre coinvolte nelle competizioni internazionali potrebbero preferire queste, visto che garantiscono più risorse economiche ai club, e in una certa misura snobbare il campionato nazionale e la coppa.
Una considerazione sull’aumento vertiginoso delle partite nel calendario internazionale è arrivata dal dall’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo che a La Gazzetta dello Sport ha dichiarato: «FIFA e UEFA hanno raddoppiato le gare, quelle delle leghe sono rimaste le stesse. Con questi tornei fanno concorrenza ai campionati nazionali».
Concetto ribadito dal presidente della FIGC, Gabriele Gravina: «Troppa offerta genera l’effetto negativo, perdiamo “attrattività”. Valutiamo insieme anche l’utilità del Mondiale per club». A questa nuova condizione nei calendari delle partite, si aggiunge il discorso legato agli infortuni, che preoccupa molto i vari tecnici, ma soprattutto le società che potrebbero dover affrontare maggiori costi rosa, per avere a disposizione un maggior numero di calciatori, con il rischio che alcuni di essi possa avere dei problemi fisici per le troppe partite giocate. «Dobbiamo ripulire il calendario, siamo arrivati al punto di non ritorno. Senza giocatori, addio calcio», il messaggio lanciato nelle scorse settimane da allenatori come Mikel Arteta e Cesc Fabregas, a cui si è aggiunto anche Karl-Heinz Rummenigge, attuale membro del consiglio direttivo del Bayern Monaco.