«La UEFA sta monitorando attentamente gli sviluppi relativi al progetto di decreto ed è in contatto con la FIGC in merito alla questione». È questa, apprende Calcio e Finanza, la prima presa di posizione ufficiale da parte della UEFA in merito alla riforma proposta dal ministro per lo sport Andrea Abodi che porterebbe alla creazione di una nuova autorità governativa di controllo sui conti dei club professionistici in Italia.
Il tema ruota alla ormai nota questione dell’autonomia dello sport rispetto alle ingerenze della politica. Una situazione in cui sia lo statuto del CIO (da cui a cascata dipendono tutte le federazioni sportive continentali e nazionali) che quelli di FIFA e UEFA fino alla FIGC riconoscono l’autonomia rispetto agli interventi del governo.
«Riconoscendo che lo sport avviene all’interno del quadro della società – si legge nello statuto del CIO -, le organizzazioni sportive nel Movimento Olimpico devono applicare neutralità politica. Esse hanno diritti e obblighi di autonomia, che includono stabilire e controllare liberamente le regole dello sport, determinare la struttura e il governo delle proprie organizzazioni, godere del diritto di elezioni libere da ogni influenza esterna e la responsabilità di garantire l’applicazione dei principi di buona governance».
«I Comitati Olimpici Nazionali devono preservare la propria autonomia e resistere a tutte le pressioni di qualsiasi tipo, incluse ma non limitate a pressioni politiche, legali, religiose o economiche che potrebbero impedire loro di conformarsi allo Statuto Olimpico», conclude il CIO.
Il Coni nel suo statuto sottolinea così: «Il Coni salvaguarda la sua autonomia da ingerenze di natura politica, religiosa ed economica, in conformità ai principi sanciti dalla Carta Olimpica».
Un tema che riguarda anche FIFA e UEFA. La Federcalcio internazionale in particolare sottolinea come gli statuti delle associazioni devono contenere alcune disposizioni come, ad esempio, «essere indipendenti e evitare qualsiasi forma di interferenza politica»
«Le Associazioni devono gestire i loro affari in modo indipendente e senza alcuna influenza indebita da terze parti», spiega la UEFA nel suo statuto. «La FIGC svolge le proprie funzioni in armonia con le deliberazioni e gli indirizzi della FIFA, dell’UEFA, del Comité International Olympique (CIO), del CONI, in piena autonomia tecnica, organizzativa e di gestione», è invece il passaggio legato all’autonomia nello statuto FIGC.
Le possibili conseguenze? Ovviamente nessun organismo sportivo può vietare un governo di intervenire, tuttavia (come già rischiato per le Olimpiadi di Tokyo 2021 e come minacciato da UEFA e FIFA per la situazione in Spagna) resta possibile una eventuale esclusione di squadre e nazionali dalle competizioni organizzate dagli stessi organismi sportivi.