Non solo Liga e Serie A: FIFA e UEFA minacciano anche la Premier

Le norme dei due organi di governo prevedono che il calcio sia totalmente indipendente e libero da eventuali ingerenze a livello governativo.

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Richard Masters (Foto: Alex Morton/Getty Images for Premier League)

Mentre in Italia si discute sulla riforma portata avanti dal ministro per lo Sport Andrea Abodi che mette nel mirino la Covisoc, e mentre in Spagna la situazione rimane delicata in relazione all’indagine per corruzione che ha riguardato la Federcalcio. anche nel Regno Unito la Premier League teme sanzioni da parte di FIFA e UEFA per la condotta del governo.

Come riporta SportsProMedia, al centro della questione c’è il nuovo entte regolatore che il governo britannico vuole istituire per controllare la situazione economico-finanziaria dei 20 club del massimo campionato inglese e tutte le operazioni che li coinvolgono, dalle sponsorizzazioni a eventuali cambi di proprietà.

Ecco, se il governo britannico e la Premier League non dimostreranno che tale ente sia totalmente indipendente dal governo britannico, UEFA e FIFA potranno sanzionare il massimo campionato inglese escludendo i club inglesi dalle proprie competizioni. Stesso discorso che teme la FIGC qualora passasse la riforma del ministro Abodi.

Tornando Oltremanica, come confermato dal presidente del comitato ristretto per cultura, media e sport, Caroline Dinenage, si attende solamente il via libera della Corona britannica per l’ente regolatore. Proprio per questo si è provveduto a una comunicazione all’amministratore delegato della Premier League, Richard Masters, che ha il compito di esporre dubbi e perplessità in merito.

Risposta che è arrivata giovedì scorso e che metteva al centro della questione i poteri che questa commissione si apprestava a esercitare e che sarebbero di maggiore impatto rispetto a quelli previsti in un primo momento. Infine, è stata sottolineata la necessità che tale ente sia completamente e senza dubbio fuori dalla sfera di influenza del governo britannico.

Nel documento che spiega i poteri del nuovo ente sono sottolineati come esso debba redigere un resoconto sulla governance del calcio nazionale ogni tre anni, la possibilità di espandere gli obblighi finanziari che possono essere imposti ai club, designare entrate aggiuntive della Premier League per poter beneficiare della ridistribuzione e, infine, specificare i contorni della cosiddetta “influenza notevole” di un eventuale nuovo socio di un club, andando così ad approfondire la posizione di tale investitore con particolare attenzione ai fondi messi a disposizione della società.

Inoltre, non è escluso che questi primi poteri designati dal governo per l’ente possano subire modifiche ogni volta che il segretario di Stato cambi. Con quest’ultimo che potrebbe decidere di espandere i poteri dell’ente, andando incontro ai già citati provvedimenti di UEFA e FIFA, che hanno già manifestato preoccupazione per quella che sembra essere un movimento comune a differenti paesi europei e non solo. Specialmente dopo gli scandali che hanno colpito la Federcalcio spagnola, designata per ospitare, insieme a Marocco e Portogallo il Mondiale 2030.

Infine, la Premier League teme che un ente di questo tipo possa minare la posizione dominante del massimo campionato inglese nel panorama mondiale e allontanare possibili investitori stranieri che potrebbero preferire investire in realtà diverse da quelle inglesi andando ad arricchire altri campionati.