Il patron dell’Hellas Verona Maurizio Setti ha rinunciato ad una componente variabile inserita nel suo stipendio e legata in particolare alle plusvalenze derivanti dalle cessioni dei calciatori. Lo scorso 27 febbraio infatti è andata in scena una assemblea straordinaria del club veneto, alla presenza dello stesso Setti e del dottor Stefano Reverberi, Custode giudiziario dopo il provvedimento del GIP di Bologna che ha portato al «sequestro preventivo delle azioni costituenti l’intero capitale sociale della società Hellas Verona Football Club S.P.A.», si legge nei documenti che Calcio e Finanza ha consultato.
Una vicenda su cui lo stesso club veneto aveva spiegato: «La vicenda del sequestro non riguarda il patrimonio di Hellas Verona F.C. s.p.a., che non viene toccato. Il sequestro si inserisce, come ennesima schermaglia giudiziale, nella controversia tra il Gruppo societario di Maurizio Setti e il Gruppo societario di Gabriele Volpi». Dopo il sequestro delle quote avvenuto lo scorso dicembre, a gennaio il tribunale del Riesame di Bologna ha respinto il ricorso della difesa, confermando quindi il sequestro preventivo delle partecipazioni sociali nell’Hellas Verona della società Star Ball Srl.
Da qui la convocazione dell’assemblea dello scorso 27 febbraio, che in particolare aveva un tema principale, su «specifica richiesta del Custode Giudiziario espressa nella Comunicazione Custode»: in particolare, la «revoca dell’Amministratore Unico e richiesta di rinuncia alla parte variabile del suo compenso così come in precedenza deliberato con riguardo alla stagione 2023/2024, nomina di un consiglio di amministrazione» sino al dissequestro delle azioni e comunque per un periodo di tempo massimo di un triennio «e determinazione del suo compenso».
Lo scorso 24 gennaio così Setti, dopo la richiesta, ha formalizzato in favore della società la rinuncia «a parte del compenso che l’assemblea dei soci in data 26 giugno 2023 ha deliberato in relazione all’esercizio 2023/2024 e precisamente, al compenso variabile pari al 10% delle plusvalenze da cessione dei calciatori realizzate e da realizzarsi dall’1 gennaio 2024 al 30 giugno 2024», come si legge nei documenti. Nessun incasso quindi per Setti a livello di compenso variabile, con i numeri che nelle scorse stagioni ne avevano fatto il dirigente più pagato in Serie A.
Tra le altre modifiche richieste del Custode giudiziario c’era anche quella di modificare l’organo amministrativo, passando dall’organo monocratico (amministratore unico) ad un Consiglio d’Amministrazione formato da tre membri: oltre a Setti, saranno presenti nel nuovo CdA «l’avvocato Antonio Cenerini del Foro di Bologna» e il «dottore Domenico D’Amico dell’Ordine dei Commercialisti di Bologna», si legge nei documenti.
All’intero CdA sarà riconosciuto un compenso fisso pari a complessivi 600mila euro, senza alcun compenso variabile: di questi, 50mila euro ciascuno saranno versati ai due consiglieri di amministrazione 500mila euro saranno versati a Setti, cifra da cui «detrarre le somme già percepite sino ad oggi, con espressa rinuncia alla percentuale del 10% sulle plusvalenze eventualmente realizzate nel corso dell’intero esercizio 2023/2024 e con la richiesta di restituire le somme eccedenti la soglia di euro 500.000,00, a qualsivoglia titolo eventualmente percepite dall’Amministratore Unico, durante l’esercizio in corso o eventualmente di imputarle ai compensi degli esercizi successivi», conclude il documento.