L’Inter ha annunciato ricavi da sponsorizzazioni già garantiti per 72 milioni di euro nella stagione 2024/25. Il dato emerge dalla semestrale di Inter Media and Communication, la società in cui confluiscono i ricavi media e sponsor della società nerazzurra (per il periodo dal 1° luglio al 31 dicembre del 2023).
Come si legge nel documento, nella stagione 2023/24 sono già stati contrattualizzati ricavi nell’ordine di 76 milioni di euro, «ovvero già 23 milioni di euro in più rispetto al 2022/23, in particolare grazie al contratto di un anno con Paramount+ per il front di maglia e al rinnovo con Nike (fino al 2031) per una fee aumentata del 70%», si legge nel documento.
Il portafoglio delle sponsorizzazioni è stato inoltre ampliato nel settembre del 2023 grazie alla firma di un nuovo sponsor per la maglia posteriore fino al giugno 2027: U-Power. Lo sponsor di manica eBay scadrà invece il 30 giugno 2024.
Inter ricavi sponsor 2024 2025 – Già 72 milioni in vista della prossima stagione
Tra le altre nuove importanti partnership siglate a partire dall’anno fiscale 2023/24, si segnalano le seguenti: Enel, Mastercard, Banca BPER, SWM, Qatar Airways, quest’ultima firmata a novembre 2023. Grazie ai nuovi accordi e a quelli precedenti, i «ricavi da sponsorizzazione già contrattualizzati per l’esercizio 2024/25 ammontano a 72 milioni di euro».
Va ricordato che i 72 milioni di euro in questione non tengono conto dello sponsor di maglia e di quello di manica. Gli accordi con Paramount+ e con eBay scadranno al termine della stagione in corso. Per il main sponsor è prevista una clausola, attivabile entro gennaio 2024, che permetterà a Qatar Airways di diventare sponsor di maglia a partire dal 2024/25 a una cifra che si aggira intorno ai 18/20 milioni di euro a stagione.
Tuttavia, nelle ultime settimane sono circolate anche indiscrezioni a proposito di una possibile intesa con Betsson Group, società di scommesse con sede a Malta. Il mondo del betting è sempre stato una grande risorsa per i club sportivi e calcistici in particolare, in Italia e all’estero, anche se il Decreto Dignità voluto dal governo Conte nel 2018 ne ha frenata l’ascesa nel nostro Paese. Proprio il Decreto è attualmente l’ostacolo più grande che si frappone tra le parti in un potenziale accordo.