Premier, stretta sugli sponsor dalle proprietà: il City minaccia azioni legali

La votazione si è chiusa con 12 voti favorevoli, sei contrari e due astenuti. Da ricordare come una mozione, dello scorso novembre, per vietare i prestiti tra squadre della stessa proprietà non sia passata per un solo voto.

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Kevin De Bruyne (Photo by Naomi Baker/Getty Images)

Nella giornata di oggi i 20 club di Premier League si sono riuniti per discutere su vari temi che riguardano il calcio inglese: dall’accordo economico con la EFL alla mozione di rafforzare le norme sulle sponsorizzazioni di brand correlati alla proprietà della società, così da evitare il rischio di ricavi gonfiati che mettano a rischio la competizione interna.

Se la norma contro i prestiti fra squadre con la stessa proprietà è saltata per un solo voto, quella che prevede maggiore controllo sulle sponsorizzazioni ha trovato il consenso dai club della Premier, con una votazione che ha visto vincere il sì con 12 voti contro sei contrari e due astenuti.

Una maggioranza ridotta, che inoltre potrebbe trovare sulla sua strada una causa legale. A intentarla, secondo le indiscrezioni, potrebbe essere il Manchester City che avrebbe già avvertito la Premier League di questa possibilità qualora la norma entrasse in vigore. Il club di proprietà del City Football Group avrebbe espresso la sua opinione che una modifica del genere vada contro la legge sulla concorrenza.

Basti pensare come i Cityzens abbiano un accordo molto remunerativo per quanto riguarda i naming rights dello stadio, che è comunque di proprietà della città di Manchester, con Etihad, la compagnia aerea di Abu Dhabi, paese natale dei fondatori del City Football Group, che è anche sponsor di maglia.

È bene ribadire come la Premier League non abbia vietato le sponsorizzazioni di società legate alle proprietà, ma come queste saranno analizzate con massima attenzione dalla Premier League. Una contromisura potrebbe essere quella che il club in questione presenti altre offerte da brand diversi, ovviamente fuori dalla sfera societaria, che propongono una cifra vicina a quella garantita dalla società appartenente alla galassia societaria.

Oltre al City, la società più penalizzata da questo tipo di norma è senza dubbio il Newcastle che, non essendo ancora al livello delle Big six per quanto concerne i ricavi, avrebbe potuto sfruttare la potenza economica del socio di maggioranza PIF, fondo di investimento governativo dell’Arabia Saudita, con interessi in vari settori con società che avrebbero anche potuto entrare nel gruppo di sponsor dei Magpies così da garantirgli risorse economiche importanti. Possibilità frenata dalla votazione di oggi, ricorso del Manchester City permettendo.