Non solo il caso Diabolik: la mappa criminale di Roma

L’omicidio di Fabrizio Piscitelli nell’agosto del 2019 ha aperto a una autentica rivoluzione del controllo dei vari quartieri della Capitale.

Chi comanda Roma
(Foto: Andrea Staccioli / Insidefoto)

L’omicidio di Diabolik, al secolo Fabrizio Piscitelli, avvenuto il 7 agosto 2019 ha inaugurato quella che si può definire una vera e propria guerra per il controllo dei vari quartieri di Roma.

Come ricostruisce l’edizione odierna de La Repubblica-Roma, da quel giorno di agosto ci sono stati altri regolamenti di conti, fra omicidi, sequestri e torture che hanno plasmato l’attuale cartina della Capitale in materia di criminalità. Ora, si contano 15 diversi clan, che gestiscono più di una zona. Con alcuni territori che sono grandi come Bologna e Firenze. Ogni clan, ovviamente, ha il suo vertice.

Chi comanda Roma – I 15 clan e i territori che controllano

Diabolik

  • Tor di Quinto
  • Parioli
  • Flaminio

Roberto Fittirillo

  • Tufello

Famiglia Carlomosti

  • La Rustica

Fabrizio Fabietti

  • Tiburtino
  • Collatino

Camorra romana Senese

  • Tuscolano
  • Appio
  • Casilino
  • Cinecittà

Ndrangheta e Camorra romana

  • San Basilio, piazze di spaccio

Giuseppe Molisso, luogotenente Senese

  • Tor Bella Monaca

Casamonica

  • Romanina

Nicoletti

  • Eur

Vecchia e nuova banda della Magliana

  • Magliana-Trullo
  • Corviale
  • San Paolo
  • Garbatella e Ostiense

Gambacurta-Bennato

  • Bravetta
  • Primavalle

Gambacurta-Zioni

  • Boccea
  • Trionfale

Domizi-Bennato

  • Ottavia
  • Cassia

Salvatore Nicitra

  • Tomba di Nerone, gestione slot machine

Nasca-Cappottone

  • Osita

Inizia tutto con Michele Senese, detto “O Pazzo” che, mentre a Napoli scoppia la guerra fra la Nuova Camorra organizzata di Raffaele Cutolo e la famiglia di Carmine Alfieri, decide di dirigersi nella Capitale. Roma finisce, quindi, sotto il controllo dei Senese. Potere che la famiglia continua a mantenere, specialmente nella zona est della città, nonostante il suo capo sia in carcere dal 2001. Fra queste anche la piazza di spaccio più grande d’Europa, San Basilio, condivisa con la ‘Ndrangheta. Legato al clan Senese ecco Giuseppe Molisso, anche lui in carcere, che controlla in prima persona un’altra grande piazza di spaccio come Tor Bella Monaca.

La Camorra romana, assieme alle altre storiche mafie, soprattutto la ‘Ndrangheta, è la grande grossista di droga dell’Urbe. Insomma, gli altri clan le sarebbero subalterni, impossibilitati a rifornirsi alla fonte e costretti ad acquistare la cocaina passando dal grande crimine campano e calabrese, nei territori di loro competenza. Nessuno fa eccezione, nemmeno l’iconica Banda della Magliana. Il clan, protagonista di romanzi e serie tv, vive una nuova era, caratterizzata dal controllo di alcuni quartieri a sud-ovest della Capitale. Mentre all’Eur, invece, esercita la sua supremazia chi ha raccolto l’eredità dello storico cassiere della Banda, Enrico Nicoletti.

Ma Roma è grande e ci sono anche territori senza un clan riconosciuto al comando. I due casi più significativi sono quei quartieri che erano sotto il controllo di Fabrizio Piscitelli (Diabolik) e Fabrizio Fabietti, condannato a 30 anni di carcere nel 2022. Da soci, questi due comandavano rispettivamente le zone Flaminio-Parioli, i ricchi quartieri di Roma Nord, e Tiburtino-Collatino.

Il carcere non è costato praticamente nulla, in termini di controllo, alla famiglia Bennato che, nonostante Leandro sia in galera (arrestato quest’anno per sequestro di persona e detenzione di stupefacienti ai fini di spaccio), i Bennato continuano a controllare tutta Roma Ovest, da Bravetta e Primavalle a Ottavia e Cassia. Territori grandi e divisi con altre famiglie come i Gambacurta, parenti dei Bennato.

A Trionfale e Boccea, i Gambacurta sono in affari con un altro importante gruppo, quello degli Zioni. Dall’altra lato della città, ad Ovest, a La Rustica ci sono i Carlomosti, nonostante il “Bestione”, Daniele, sia stato condannato a 20 anni. Ci sono poi altri ex della Banda della Magliana. È il caso di Salvatore Nicitra che tiene sotto controllo le slot machine di Tomba di Nerone. Oppure Roberto Fittirillo che ha la sua base di spaccio al Tufello.

Infine c’è Ostia. Per anni qui la malavita è cresciuta quasi indisturbata. Poi sui suoi affari si è abbattuta la mannaia della procura, che ha decapitato i clan dei Fasciani e degli Spada. Adesso il litorale è in mano a due potenti criminali come Roberto De Santis (arrestato a gennaio del 2022 dai carabinieri del nucleo investigativo di Ostia) e il suo socio Roberto Giordani.